Se la Vigilia di Natale era stata dolce grazie alla vittoria sul Modena, quella di Capodanno sarà sicuramente meno felice per la Ternana. La brutta sconfitta di Varese lascia i rossoverdi a quota 25 in classifica al termine del girone d'andata, meglio comunque di quanto fatto sia l'anno scorso che due anni fa dopo il ritorno in serie B. A quel campionato di due anni fa la mente non può che ritornare alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente Zadotti dopo il ko in quel di Masnago. "Ma quale stanchezza? La squadra era in vacanza, non c'era con la testa. Il mercato è una scusa alla quale non voglio sottostare". Le dichiarazioni di Zadotti sono comprensibili alla luce della partita, decisamente brutta, che la squadra ha offerto a Varese in casa dell'ultima in classifica. Meno giustificabili appaiono se vanno lette, come qualcuno ha fatto, come un modo per mettere le mani avanti e giustificare il mancato intervento sul mercato di riparazione a gennaio.

In questo senso la mente torna veloce a due campionati fa quando Toscano condusse la squadra a una comoda salvezza e, per tutta risposta, il presidente ribattè dicendosi deluso per il mancato raggiungimento dei playoff, obiettivo che secondo lui era "alla portata della Ternana". Paradossalmente tali strali non vennero lanciati con la stessa autorevolezza lo scorso campionato quando la Ternana, partita con ben altre ambizioni, si ritrovò ugualmente a navigare nelle paludi della bassa classifica. Anche i recenti "battibecchi" con Tesser ricordano da vicino la tormentata storia di Toscano con la dirigenza rossoverde. Prima la promessa di rinnovo del contratto, poi la polemica sui giocatori stanchi "che non sono postini" con botta e risposta tra mister e presidente, infine la convocazione per il faccia a faccia di Zadotti poi ridimensionato a mezzo stampa: "Certo che devo confrontarmi con l'allenatore, e con chi altrimenti? Ma non scherziamo, il problema non è Tesser".

Il mercato di riparazione, dopo la ripresa degli allenamenti del 5 gennaio, dirà dove sta la verità. Se Zadotti vuole solo tenere sulla corda il gruppo o se cova qualcosa sotto la cenere, e se le presunte voci di qualche malumore all'interno dello spogliatoio hanno qualche fondamento o sono solo le solite chiacchiere fine a se stesse. Di certo, per chiudere, c'è il dato sull'affluenza del pubblico. Nella graduatoria guidata da Bari, Bologna e Catania (e Perugia al 4° posto) la Ternana è solo 14° con una media di 4.766 spettatori nelle 10 partite giocate al Liberati, meglio solo di realtà come Crotone, Latina, Lanciano, Varese (che sconta anche così la crisi tecnica e societaria), Vercelli, Carpi, Cittadella e Chiavari. Colpa del pessimo andamento casalingo e del momento difficile che attraversa la città nel suo insieme. Ma se questo è lo specchio del trend calcistico cittadino, c'è da stupirsi solo di chi pretende qualcosa in più del classico compitino per strappare uno stiracchiato 6 in pagella.

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