"Contusioni, ecchimosi, un labbro spaccato e la sospetta frattura di un polso": attraverso un comunicato stampa l'Amerina calcio racconta la sua versione dei fatti in merito ad un parapiglia che si è scatenato al termine della gara tra la formazione dei Giovanissimi e i pari età della Junior Campomaggio disputata domenica scorsa.

Episodio che, secondo la versione della realtà biancoceleste, sarebbe stato causato "dall'atteggiamento provocatorio" della squadra avversaria. L'Amerina parla di "vile aggressione" e di un presunto ingresso in campo da parte di "ragazzi più grandi" dagli spalti che avrebbero partecipato alla rissa.

Secca la smentita da parte della Junior Campomaggio che offre una versione completamente diversa. L'allenatore dei Giovanissimi, Roberto Pragliola, racconta di come tutto sia partito da un brutto gesto di un tesserato amerino "ha tirato i capelli ad un nostro giocatore sbattendolo per terra" e di come la cosa sia stata ingigantita.

Questo il comunicato dell'Amerina:


“L’Amerina calcio esprime vergogna, mista a rabbia e delusione, per la vile aggressione subita da alcuni dei propri calciatori, al termine della gara della categoria Giovanissimi regionali A2, disputata lo scorso 31 gennaio sul campo della Polymer di Terni e finita 1 a 1.
Un nutrito gruppo di giocatori dello Junior Campomaggio, forti della maggiore età e di una più marcata stazza fisica, anziché recarsi a centrocampo per il consueto pacificante “terzo tempo” hanno al fischio finale dell’arbitro raggiunto alcuni dei nostri ragazzi più piccoli e con l’aiuto di tre ragazzi d’età ancora maggiore – entrati in campo dopo aver scavalcato la rete di recinzione! – hanno pensato bene di farsi giustizia (di che cosa? forse di aver pareggiato un importante scontro salvezza?) a suon di calci e pugni, a coronomento di una gara costantemente contrassegnata da un comportamento provocatorio, intimidatorio e violento.

Contusioni, ecchimosi, un labbro spaccato e la sospetta frattura di un polso hanno sicuramente dato soddisfazione a quell’eroico branco di bulli i quali niente hanno a che fare con il calcio.

Tutto ciò è avvenuto senza che la dirigenza dello J. Campomaggio intervenisse presso i propri tesserati e i tifosi “invasori” o, successivamente, si sincerasse delle condizioni dei nostri ragazzi feriti; tale atteggiamento non fa certo onore a una Società sportiva che, come tale, dovrebbe anteporre al tifo di parte il rispetto verso le regole, se stessi e gli altri, ancor più nella fascia di età adolescenziale.

Nell’augurarci che la giustizia sportiva faccia il suo corso, sulla base di un referto arbitrale che riporti dettagliatamente quanto avvenuto, noi dell’Amerina Calcio andiamo ugualmente avanti nella continuità del compito sociale ed educativo finora svolto, che ci ha visto spesso primeggiare nel Premio Disciplina delle categorie giovanili; continueremo sempre a ribadire che alla base di tutto c’è il divertimento, che è il motivo principale che spinge i ragazzi a praticarne uno sport, sia esso di squadra o individuale. Lo sport infatti è bello perché fa divertire, perché rappresenta un momento di svago, appassiona, rende felici tutti, grandi e piccoli, aiuta a crescere e a rendere sani sia la mente che il corpo, purché il tutto avvenga nel massimo rispetto, anche e soprattutto nei confronti dell’avversario.
Se alcuni non applicano tali principi, sarebbe meglio che andassero a fare altro".

Pronta la replica della Junior Campomaggio, affidata alle parole dell'allenatore Roberto Pragliola:

"La vicenda è andata in maniera completamente opposta rispetto a quella raccontata dall'Amerina - dice il mister - Innanzitutto è falso dire che ci sia stato un atteggiamento intimidatorio da parte nostra, quando nel corso di tutta la partita non si sono verificati episodi particolari e nel primo tempo, tra l'altro, non c'è stato neanche un ammonito. La situazione è rimasta tranquilla anche tra le panchine: nessuna provocazione, nessun episodio particolare.

C'è da dire che la confusione finale è scaturita da un brutto gesto di un tesserato dell'Amerina che ha tirato i capelli ad un nostro ragazzo sbattendolo praticamente a terra. A quel punto gli animi si sono scaldati. I nostri avversari hanno descritto una mega rissa con tanto di pugni e aggressioni, ma in verità quello che è accaduto è una semplice zuffa con qualche spintone.

Io stesso e alcuni dirigenti, al contrario di quanto scrivono, abbiamo subito cercato di calmare gli animi, allontanare i nostri tesserati e dividere le due fazioni. Falso anche che ci sia stata un'invasione di campo da parte di alcune persone dagli spalti. Qualcuno è entrato nello spazio adiacente gli spogliatoi, ma non in campo e soprattutto non ha partecipato al parapiglia finale.

L'Amerina, inoltre, parla di un presunta frattura del polso di un ragazzo in seguito alla rissa. Tutto falso. Quel giocatore si è fatto male durante la partita e per un normalissimo scontro di gioco. Anche un mio ragazzo ha riportato un occhio nero se proprio vogliamo dirla tutta.

E' stato montato un caso per nulla. L'Amerina ha ingigantito l'episodio. Io stesso e la società del Campomaggio siamo pienamente convinti che episodi di violenza non debbano mai accadere su un campo di calcio, soprattutto quando parliamo di giovani. Ma in questo caso siamo proprio lontani dalla verità".

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