Regoliamoci. Le regole del gioco pulito: questo il nome del progetto realizzato dalla Lega B grazie all’integrity partnership dell’Istituto di credito sportivo e la collaborazione di Federbet.

Partito da Novara a dicembre il "tour" ha già toccato piazze come Crotone, Cesena e Perugia e arriverà in tutte e 22 le città della serie B. Tra i relatori il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi, il legale penalista Guido Camera, il segretario generale di Federbet Francesco Baranca, il coordinatore Commerciale e Marketing Istituto per il Credito Sportivo Alessandro Bolis e il calciatore Simone Farina che nel dicembre del 2011 denunciò un tentativo di corruzione da parte dell'ex compagno Alessandro Zamperini per truccare, dietro compenso di 200.000 euro da spartirsi con altri tre suoi compagni, la partita di Coppa Italia Cesena-Gubbio.

Oggi Farina era a Terni e ha raccontato come, smessi gli scarpini, si sta dedicando a questa opera di sensibilizzazione, per non dire di vera e propria formazione, in Italia e all'estero: "La Lega di serie B ha lavorato molto bene per far conoscere ai calciatori le problematiche legate al match fixing. Bisogna essere sempre vigili perchè è un fenomeno diffuso a livello mondiale, ci vuole prevenzione ed educazione. La risposta dei calciatori è stata di grande partecipazione, ci hanno fatto domande che hanno suscitato interesse".

Cosa può scattare nella testa di un calciatore che trucca una partita? "Sinceramente non lo so, io ho fatto ciò che era giusto. Ho denunciato un tentativo di corruzione e ho protetto la mia passione, il mio lavoro e la mia professionalità. In Inghilterra ci tengono molto sull'integrità, lavorano nelle scuole. La cultura dello sport e l'educazione è il futuro. Sono i ragazzi che alimentano lo stadio e il pubblico".