Sono stati tre giocatori poco utilizzati nel corso del campionato a firmare la vittoria a Como che, di fatto, regala alla Ternana la quasi certezza matematica di disputare anche il prossimo anno la serie B.

Lo stesso Breda, a fine partita, ha elogiato i tre, sottolineando la loro applicazione durante tutta la stagione e la capacità di trasformare in rabbia agonistica la delusione personale per il poco spazio concesso.

Si tratta di Antonio Palumbo, classe '96, prodotto del vivaio rossoverde che, dopo una stagione importante lo scorso anno con Tesser, quest'anno con Breda ha trovato meno spazio. Eppure ha firmato tre gol di cui due pesantissimi. Quello della vittoria in extremis a Vercelli e il pareggio momentaneo proprio contro il Como. Visione di gioco, tiro da fuori e personalità, a scapito della giovane età, sono le sue armi migliori. Purtroppo quest'anno è stato chiuso dall'esperienza di Coppola che gli ha precluso quasi sempre le porte dell'undici titolare. Il tiro a giro con cui ha siglato l'1-1 al Sinigaglia, così come la sventola in zona Cesarini al Piola, sono le perle che resteranno in questo campionato. E non è poco, viste le scarse presenze. Su di lui ha messo gli occhi il Genoa pronto a sborsare, pare, un milione di euro.

Quando sul punteggio di 1-1 e la Ternana sbilanciata in avanti, Gonzalez buca l'intervento permettendo a Ganz di volare in campo aperto verso la porta, un po' tutti abbiamo cominciato a fare l'unica cosa possibile in questi casi: invocare i sacri Dei protettori delle uscite basse e sperare che avrebbero messo un occhio (e una mano) su Andrea Sala. E il portierino - come ha detto Breda nelle interviste post partita - ha messo un bel timbro su questo campionato. Non cade sulle finte di Ganz, gli smanaccia il pallone e poi sbarra la strada sul successivo tiro del numero 9 comasco. Non una stagione facile per lui, solo 4 presenze di cui le prime tre all'inizio con Mazzoni fermo per squalifica. "Forse è vero che sono meno spensierato - ha ammesso a Radio Galileo a fine partita - non è stato facile per me, ma non mi sono mai lamentato, ho lavorato duramente e adesso sono contento di aver fatto il mio. Mi sono fatto trovare pronto, una prestazione che dedico a me stesso".

Dulcis in fundo Felipe Avenatti, appena 4 gol quest'anno ma l'ultimo pesante come il piombo. Entrato in campo da appena 10 minuti, Felipe ha inzuccato in pieno recupero il cross col contagiri di Zanon. Insomma, nel bene e nel male, anche in una stagione difficile come questa, Avenatti è stato decisivo: "Anche io avrei voluto fare di più. E' stato un campionato un po' storto per me, anche per colpa mia. Spero di fare bene in queste ultime tre partite. Mi sento meglio, sento fiducia e cerco sempre di allenarmi al massimo. Il gol lo dedico a Jessica (che da poco ha sposato in Comune, ndr) che mi è stata sempre di sostegno e supporto. Il futuro? Non lo so, penso solo a fare il meglio nelle ultime tre partite. Stare fuori è dura, specie per un attaccante che vive per il gol" ha raccontato a Ivano Mari. Felipe ha inoltre rivelato che nell'occasione di Ganz ha tenuto le mani nei capelli fino al grande intervento di Sala, a cui poi ha fatto i complimenti.

Tre storie, tre ragazzi giovanissimi che quest'anno hanno avuto poco spazio. Ma che al momento decisivo si sono fatti trovare pronti, mettendo un mattone importantissimo sulla salvezza della Ternana.