Tempo nuvoloso con 12° di temperatura e acqua sui 10°. "Un motivo in più per uscire il prima possibile". Già, anche se la partenza, fissata per le 5 di questa mattina, non è proprio roba per gente comoda.

A Leonardo Simoncini le cose comode non piacciono. Triatleta con notevole esperienza alle spalle, ha deciso di cimentarsi in una gara che non è proprio una passeggiata. Piuttosto una sfida al limite delle capacità umane. Si tratta della mitica Isklar Norseman, partenza all'alba nelle gelide acque dei fiordi, frazione in bici sui durissimi saliscendi norvegesi, arrivo di corsa in montagna a quota 1.900 metri. E' un Ironman estremo dove ci sono soltanto 250 atleti a gareggiare. Di questi appena 16 sono elité, scelti non solo in base ai risultati.



Quali sono le sfide più impegnative? "Il nuoto, perchè la temperatura glaciale dell'acqua è difficilmente replicabile in allenamento, e metterà a dura prova le estremità del corpo come mani, piedi e viso. La corsa, con la salita finale di 17 chilometri e arrivo in quota a 1.900 metri. Le condizioni climatiche: passerò dai 38° umidi di Bologna a temperature intorno ai 10° in vetta. Non penso alla distanza complessiva, qui sono ben altre le cose che mi spaventano".

Tanto per avere un'idea, ecco l'inizio degli ultimi 5 chilometri con 700 metri di dislivello tutto sterrato.



Come mitighi queste difficoltà? "Muta, body sottomuta, cuffia e calze in neoprene, creme riscaldanti. E per l'adattamento climatico, prontezza mentale. Nelle gare di endurance la testa conta molto: bisogna essere pronti a reagire e a trovare una soluzione di fronte ad ogni evenienza".

Come affronterai la gara dal punto di vista tecnico? "Visti i 3300 metri di dislivello della seconda frazione correrò con bici da strada BMC TMR 01, più efficiente in salita e guidabile in discesa rispetto a una bici da cronometro. Le ruote sono a medio/basso profilo per una maggiore guidabilità in discesa e una migliore governabilità in caso di vento laterale: l'incognita maltempo è dietro l'angolo. La corsa è insidiosa per la variabilità di percorso: prevedo un cambio scarpa negli ultimi 5 km passando dalla strada al trail. Per il trasporto degli integratori alimentari, mi affido a uno zaino da trail con sacca apposita: non ci saranno punti ristoro. Infine, un casco aerodinamico può essere un fedele alleato in gara contro l'aria, un avversario invisibile. Un buon casco ti fa risparmiare dai 20 secondi su un olimpico fino a quasi 2 minuti per un IronMan. Ogni dettaglio è il risultato di una scelta scrupolosamente ragionata. Il Norseman è proprio un lavoro da ingegneri".



Chi accompagna Leonardo al Norseman? "Mio padre Maurizio, il mio più grande fan e la persona che mi ha sempre seguito e sostenuto. Il nutrizionista Orazio Ragusa che mi segue da anni, prezioso per correggere il tiro alimentare in una gara così imprevedibile e infine Federico Girasole, enciclopedia del triathlon ed ex compagno nella Nazionaledi Triathlon Lungo, la guida obbligatoria che mi accompagnerà fino in vetta. Altro compagno di viaggio il camper, il mezzo più pratico per spostarsi in loco visto che il traguardo è a ben 226 km dalla partenza".

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