Un saluto alla squadra per la disponibilità dimostrata in questo mese e una breve dichiarazione ai giornalisti.

Ecco l'epilogo dell'avventura di Christian Panucci come allenatore della Ternana, durata appena un mese e terminata, come quella di Larini, a seguito di una serie di incomprensioni a livello di comunicazione, differenze di vedute sul modus operandi, reciproche dichiarazioni più o meno piccate o mettetela come volete.

Il botta e risposta tra il tecnico e Simone Longarini non è stato un episodio isolato, ma piuttosto la punta di un iceberg di frizioni nate già durante il ritiro di Roccaporena. Due personalità forti quelle dell'amministratore unico e del tecnico ligure. Destinate forse a scontrarsi inevitabilmente.

Ma allora viene da chiedersi come mai la scelta di Panucci, personaggio che tutti sanno non ha mai avuto peli sulla lingua o problemi a dire apertamente il proprio pensiero? Difficile pensare che Simone Longarini si aspettasse un Panucci remissivo o pronto ad accettare il modus operandi di questa società (che già in passato aveva destato dubbi, e se non poteva entrare nel merito lui in quanto allenatore ci permettiamo di farlo noi che siamo giornalisti).

Ancor più inimmaginabile pensare a un Panucci disposto ad abbassare la testa di fronte a ciò che secondo lui non andava bene. Quindi, in definitiva, una bomba a orologeria che ci ha messo appena un mese a scoppiare. Si poteva evitare? Si poteva ricomporre la frattura? Domande che ormai non hanno più un senso. Di certo non ne esce bene la Ternana. Se con Cozzella, Acri, Tesser, Toscano e Breda la fine del rapporto era stata più o meno "pacifica" (o comunque senza troppe polemiche), le dichiarazioni di Larini e soprattutto Panucci avranno un peso diverso. Ecco perchè la prova di forza di Simone Longarini, stavolta, potrebbe ritorcersi contro di lui.

Forse, almeno stavolta, avrebbe potuto fare un passo indietro o tendere una mano. Vista la caratura del personaggio? Non tanto per quello. Quanto perchè intorno a Panucci si stava ricreando un certo entusiasmo. E invece così tutti hanno perso, tutti ci hanno rimesso. I tifosi, la squadra e la società. L'unico che ne esce bene è proprio Panucci, che crediamo non avrà difficoltà a trovare altra sistemazione. Magari, lo speriamo per lui, in una società un po' meno umorale.

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