Si è concluso il periodo di preparazione per le atlete gialloblù del calcio a 5 femminile.

Ai nastri di partenza il campionato regionale di serie C, lo stesso campionato che lo scorso anno sfuggì alle aziendali a 30 secondi dal termine. Un finale thrilling che ha sicuramente lasciato l’amaro in bocca in casa CLT ma che ha portato la formazione gialloblù a rimboccarsi le maniche e a ripartire per provare di nuovo a realizzare l’obiettivo di vincere il campionato e fare il salto di categoria. E si inizia subito al top, con la sfida contro la Grifo Perugia, in programma per domenica 16 ottobre alle 21,30 a Montebello. A parlarci del nuovo anno è Nicola Ugolini, storico mister del CLT, al settimo anno consecutivo sulla panchina gialloblù.

Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati quest’anno?
Gli obiettivi sono quelli che chiunque fa sport si prefigge: vincere il più possibile, anzi mi correggo, vincere facendo un percorso sportivo, culturale e di coesione giusto. Vincere conta soltanto se il cammino che fai mentre corri verso l’obiettivo ti permette di creare qualcosa. Ecco, dopo tanti anni siamo ripartiti con un gruppo per buona parte nuovo e vogliamo ancora una volta che i valori espressi dalle ragazze siano prima di tutto di correttezza, lealtà, appartenenza e coesione, dopo di che possiamo pensare alla vittoria. Vincere è un percorso, non una meta e in questo percorso vanno aggiunti i principi sopra indicati.

Che tipo di campionato vi aspettate e da dove arriveranno le insidie maggiori?
Il campionato sarà sicuramente più equilibrato dello scorso anno, dove noi e l’Angelana la facemmo da padroni perdendo pochissimi punti nel percorso. Quest’anno sicuramente le insidie saranno maggiori e questo favorirà certamente lo spettacolo, senza la certezza di sapere prima come finiranno le partite. Le formazioni si sono tutte rinforzate e, in più, si sono aggiunte nuove realtà come la Grifo Perugia, formazione e società che conosco bene e che stimo profondamente. Loro sicuramente saranno protagonisti, hanno un tecnico preparato e un roster di assoluto livello, oltre che una società organizzata alle spalle. Poi ci sono Atletico Foligno, Atletico Perugia e Massa Martana che daranno del filo da torcere a tutti essendo ormai realtà consolidate del territorio. Non sottovaluterei neanche S.G.Bosco e San Gemini che in estate hanno cambiato molto e hanno dato maggiore profondità ai propri organici. Un campionato sicuramente di maggior livello ed imprevedibilità rispetto a quelli scorsi.

Dove va collocata la squadra del CLT e a che punto siete del progetto tecnico?
Beh se posso scegliere, a bocce ferme la colloco in testa. Scherzi a parte, innanzitutto non è la mia squadra, è la squadra di chi suda e fatica tutta la settimana mettendosi a disposizione dei miei concetti. La colloco sicuramente nelle posizioni di vertice, abbiamo fatto degli innesti importanti in estate, tutte ragazze di qualità che vanno ad aggiungersi ad una formazione che lo scorso anno sfiorò la promozione di un soffio quindi mi aspetto tanto da questo gruppo. Siamo a buon punto ma ancora ci sono delle cose da aggiustare che non verrò certo a sbandierare ai quattro venti; le ragazze sanno dove voglio che migliorino, ne parliamo costantemente e lavoriamo su dei concetti precisi: in campo voglio vedere quel che si prova in settimana altrimenti conoscono il mio pensiero: gioca chi è più pronto e chi mi da maggiori garanzie. Lo sport è anche lezione di vita, le cose vanno conquistate con il sudore e l’applicazione, il muso in panchina o durante gli allenamenti non mi ha mai intenerito, altresì mi conquista chi lotta durante la settimana per mettermi in difficoltà nel momento delle scelte.

Singolarmente chi ti ha colpito di più delle ragazze che sta allenando?
Sinceramente ce n’è una che ha attirato la mia attenzione, non voglio essere banale, si chiama coesione di nome e gruppo di cognome. Questo è uno sport di squadra, le prime donne le lasciamo al cabaret, qui si suda e lotta per fare un centimetro di più al giorno; la prima nozione tattica e tecnica è quella di essere squadra, nei comportamenti, nella testa, nelle difficoltà, senza mai pensare al singolo, nessuno si permetta di pensare a se stesso prima di aver pensato al bene comune. Non c’è posto per atteggiamenti esclusivi, si va in una direzione, con un concetto tattico preciso e si gioca in funzione di quello. Le partite da solo le vinceva solo Maradona e noi Maradona non ce l’abbiamo.

Da tanti anni ti trovi sulla stessa panchina, hai mai pensato di cambiare, di provare una nuova sfida?
L’estate è periodo di movimento anche per gli allenatori. Sono capitate delle offerte per provare altro ma le ho sempre rispedite al mittente, io mi sento completamente immerso nel progetto del CLT che, è bene ricordarlo, è stata la prima realtà del territorio a giocare campionati nazionali e a vincere nel mondo del calcio a 5, così come è stata la prima a dare vita al movimento femminile, una polisportiva che conta mille e duecento atleti e che è sempre in movimento per offrire il meglio a chi pratica sport. Sono nel posto migliore dove si possa essere per fare sport, il mio cuore è gialloblù, è stato il CLT a darmi l’opportunità di allenare quando ero agli inizi e il mio sogno è portarlo sempre più lontano. Oltre alla grande organizzazione societaria, lontano da qui mi mancherebbero tutte quelle emozioni che questa maglia riesce a regalarmi, 90 anni di storia oltre ad essere una responsabilità sono anche un grande vanto da esibire.

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