Era la metà degli anni ’80 e l’Orvietana faticava a trovare un’alternativa valida a Carlo Duranti, grande portiere, tutto orvietano, il cui unico, valente ricambio,rispondeva al nome di Cristiano Bellucci. Carlo, una volta raggiunta l’età pensionabile, calcisticamente parlando, manifestò grande dedizione verso il ruolo di preparatore e, a tutt’oggi, sono ancora parecchi i portieri validi cresciuti alla sua Scuola. Dopo Duranti, la maglia biancorossa col numero uno fu appannaggio, per parecchi anni, di giovanotti che arrivavano da lontano, più o meno validi. Si rivelò una mossa decisiva quella di affidarsi a preparatori validi per un aiuto a Duranti, passato, nel frattempo, al settore giovanile. Arriviamo all’epoca del compianto Claudio Bucca, viterbese nello staff azzurro di Paolo Berrettini, e di Marco Loddo, sardo, trapiantato in Toscana, ma con interessi professionali a Orvieto. Marco lavora come osservatore per il Cagliari, ma ha competenze, passione e capacità per essere un grande maestro di chi va tra i pali. Dai ragazzi pretende molto, da loro altrettanto, passa l’estate ad aggiornarsi, portandosi nelle sedi scelte per il ritiro da compagini professionistiche. I primi prodotti, usciti dal percorso condiviso col preparatore, sono già buoni per ambire alla maglia da titolare dell’Orvietana. Passando per Pasquini, Nulli, Mandini, Barbabella si arriva a Riccardo Perquoti, dall’anno scorso titolare e titolato. La società chiede a Loddo di occuparsi anche della crescita dei più piccoli. Per qualcuno che si perde, fatto abbastanza normale, ve ne sono altri che bruciano le tappe ed entrano nel mirino di club importanti fin dalla tenera età. Mattia Sorci, classe ’99, va a indossare la maglia del Perugia. Adesso difende, con continuità, la porta della formazione Primavera. Per Filippo Marricchi, anch’egli ’99, l’asticella si alza. Passa presto alla Ternana, dove gioca, sotto età, nella categoria superiore e poi passa alla Juventus. E’ già nel giro delle nazionali under, ha difeso la porta azzurra in competizioni importanti. In questo periodo si allena, tutta la settimana, con Buffon e Nieto, i portieri titolari. E’ tornato a casa per le feste, ma sarà pronto per il suono della campanella all’ombra della Mole. Sia Mattia, sia Filippo, come coloro che li hanno preceduti, hanno, bene in vista, in rubrica il numero di Marco Loddo, che vuole sempre essere informato, pronto a fornire nuovi, utili consigli. Ma non finisce qui. Perché, proprio in questi giorni, un altro, fra i ragazzi cresciuti da Loddo, è approdato ad un club professionistico. Matteo Trincia, quattordicenne tenuto dal maestro nella massima considerazione, ha firmato per la Viterbese Castrense, militante in Lega Pro. Ed è proprio il genitore che lancia un pubblico ringraziamento a Marco Loddo, per essersi mostrato sensibile alle problematiche del ragazzo, per averlo aiutato a crescere, per essere riuscito a tirar fuori il meglio da lui, dedicandogli tempo anche oltre i termini canonici.

Nella foto: Loddo e Trincia