Chi è il coach? "Prima di tutto un uomo. Un vagabondo per mestiere sempre alla ricerca di qualcosa che costa coscienza, sacrificio e tenacia".

Non a caso si chiama "Vagabondo per mestiere" il libro scritto dal maestro Massimo D'Adamo presentato al Tennis Club Terni in collaborazione con il Golf Club La Romita e l'Aics Tennis. Una figura che nasce con i formatori dei college inglesi di fine '800 ma che ai giorni nostri "abbiamo colpevolmente confuso alla stregua di un mago" spiega l'autore.

A introdurre la presentazione c'era Marco Coletti, direttore del comitato scientifico Aics Tennis secondo il quale nel libro "viene fuori la persona dietro al tecnico che va in giro per il mondo, e le due figure coincidono". E c'era il delegato del Coni di Terni, Stefano Lupi, che e' tornato sull'episodio di violenza da lui stesso denunciato durante una partita di calcio giovanile affermando che "i maestri dovrebbero educare anche certi genitori e certi tecnici".

"Alla base di tutto - spiega D'Adamo - il coach deve fare cultura sportiva, a volte non succede perché deve prevalere il risultato. Devono essere sottolineati i principi ispiratori dello sport che sono essenzialmente educativi e formativi. Il libro parla del coach attraverso la mia esperienza, ma ne smonta un po' la figura. In modo scorrevole e ironico spero".