Tanti pensieri per la testa, diverse partite da preparare a seconda delle varie situazioni, ma è un Fabio Liverani bello carico e con la soddisfazione sul viso di chi ha per le mani una squadra che si impegna al massimo per tradurre sul campo i suoi insegnamenti. Alla vigilia però di un'altra partita decisiva per la salvezza e per giunta contro la capolista in odore di promozione.

"Non c'è più margine di errore - attacca il mister rossoverde - i ragazzi si sono preparati come sempre al massimo, consapevoli dei propri mezzi. Poi si sa, ci sono vari fattori che giocano in una partita in questo momento. Bisognerà trasformare la tensione nella maniera più positiva possibile".

Poi si passa a parlare di formazione e quindi dei giocatori disponibili.

"Falletti ieri ed oggi ha lavorato in gruppo, il ragazzo non ha mai saltato un allenamento da quando sono qui, ha recuperato dalla botta di sabato scorso. Defendi sta con noi in ritiro. Deciderò con lui solo all'ultimo momento se farlo giocare o meno. Non ha lesioni ossee, è solo un fatto di dolore, valuteremo insieme al giocatore. Ho un forte dubbio su Avenatti o Pettinari. Felipe è un ragazzo molto intelligente, di fronte alla sostituzione a Vicenza ha avuto una reazione da grande professionista. La cosa che più mi ha sorpreso e mi ha fatto piacere è che dopo l'intervallo non è rimasto negli spogliatoi a farsi la doccia, si è messo la tuta ed è venuto in panchina ed è stato tra i primi ad esultare al gol. Gli vanno fatti i complimenti per questo suo comportamento. Al posto di Petriccione (squalificato n.d.r.) Coppola o Defendi; Valjent può essere un'alternativa ma dovrei cambiare la situazione tattica a centrocampo. In definitiva i dubbi sono due, ma vorrei sempre averne significa avere possibilità di scelta. Verrà anche il giovane D'Orsi, visto che i centrocampisti li abbiamo quasi finiti".

Poi queste le parole del tecnico sulla Spal.

"Lazzari e Costa sono due giocatori che sulle fasce hanno spesso spaccato la partita. E' una squadra che ha forza, personalità, insomma tutte le caratteristiche di una formazione da primo posto. Nella partita secca, nei 90 minuti abbiamo la possibilità di giocarcela alla pari. Le differenze espresse nell'arco di 40 partite fin qui giocate speriamo siano di meno. Dobbiamo far sì che le distanze si accorcino il più possibile".

Capitolo tifosi, oltre 4000 biglietti venduti, con gli abbonati si va al di là delle 6000 presenze.

"Sono veramente felice di aver riportato con i ragazzi tante persone allo stadio. Con il Trapani era vuoto e con il gruppo il primo pensiero ed il sogno è stato quello di riportare gente al Liberati. Spero sia un aiuto in più per i ragazzi e che il ricordo di questa squadra sia alla fine diverso dalle opinioni che si sentivano quando sono arrivato io".

"Sì ho ritrovato il piacere di allenare, quello che amo e che non chiamo lavoro. Il piacere che mi danno i ragazzi tutti i giorni, facendo fatica ma anche con il sorriso, perché recepiscono ciò che gli voglio trasmettere. Pur in una situazione difficile, quasi disperata. Credo di essere stato diretto e schietto con loro. Ai più giovani bisogna trasferire il senso del lavoro, della responsabilità, ma anche passare a dei momenti leggeri. Sembra un paradosso ma questo è successo di più dopo le sconfitte, perché non si può martellare negativamente il gruppo dopo una partita persa. Non è un assoluto, ma ho capito che in questo contesto questa poteva essere la scelta giusta per questo tipo di gruppo".

L'ultima considerazione è sui posticipi della penultima giornata.

"Potevamo crearci qualche problema in meno. Con un po' di buon senso si poteva evitare quel minimo di polemica che sicuramente alla fine ci sarà. Non credo che una partita o un'altra potevano spostare milioni di spettatori televisivi. Ad esempio perché non scegliere Novara-Entella per il posticipo?"

Foto di Stefano Principi per Ternana Calcio