Da una parte l'entusiasmo ritrovato per larga parte del pubblico che, per motivi diversi, negli ultimi anni si era allontanato dalle vicende calcistiche rossoverdi. Dall'altra l'attesa per gli acquisti sul mercato che dovranno completare necessariamente la rosa in vista dell'inizio della stagione che partità ufficialmente il 6 agosto con la Coppa Italia e il 25 agosto con la prima giornata del campionato di Serie B.

Il bagno di folla contro l'AMC98 dovrebbe essere replicato sabato in occasione della terza amichevole della Ternana sul campo dell'Hotel Salicone contro il Giulianova. Curva Nord e Curva Est si stanno organizzando per raggiungere Norcia in pullman. Magari non si ripeteranno le 600 e più persone viste contro l'AMC98 (si giocherà di sabato e non di domenica) ma non si può certo dire che la nuova stagione della Ternana sia cominciata senza attesa ed entusiasmo. Anche la campagna abbonamenti, pur in mancanza ancora di dati ufficiali, sembra stia marciando più spedita rispetto agli anni passati e questo nonostante, ripetiamo, in squadra manchino ancora quei tasselli necessari per il campionato cadetto.

LA SOCIETA' - Non mancano le voci di dissenso verso il nuovo corso della Ternana, vuoi per il discorso relativo alla nuova denominazione, vuoi per obiettivi forse sbandierati con eccessiva sicurezza, vuoi per l'atavica condanna del tifoso perennemente scontento. Ma una chiara discontinuità rispetto all'era Longariniana soprattutto nella comunicazione (l'iniziativa di Norcia ripresa anche da Sky Sport, lo spazio quasi quotidiano dedicato sulle pagine del Corriere dello Sport, la disponibilià al dialogo di tutte le componenti con stampa e tifosi) hanno automaticamente riacceso entusiasmi sopiti. Molto hanno contribuito gli ambiziosi obiettivi sbandierati forse con spavalderia, ma la solidità e la serietà riconosciuta da tutti al gruppo Unicusano rappresentano la garanzia principale. Bisogna però ricordare che fare calcio in Serie B è diverso che in Lega Pro o nei dilettanti e viste anche le difficoltà di mercato (al momento condotto senza esborsi clamorosi) le dichiarazioni roboanti del patron Bandecchi potrebbero rivelarsi un boomerang. L'atteggiamento generale è per ora "lasciamoli lavorare" ma saranno il campo, i risultati, e i giocatori che Evangelisti riuscirà a prendere, a spostare l'ago della bilancia al momento fissato sulla fiducia.



LA SQUADRA - Ancora incompleta e non certo adatta al momento per centrare i playoff. Evangelisti, Ranucci e Pochesci sono convinti della qualità del gruppo portato in ritiro a Norcia. Difficile immaginarsi che possano affermare il contrario. Ma almeno 3-4 giocatori "di categoria" sono necessari: uno in difesa, uno a centrocampo e due in attacco. Non è detto che arrivino giocatori esperti con un lungo pedigree in serie cadetta. Più probabile che si punti, almeno in alcuni ruoli, su giovani in ritiro con squadre di Serie A che abitualmente vengono piazzati nelle fasi finali del mercato. Va anche considerato che per far posto ai probabili nuovi, bisognerà mandare qualcuno in prestito in Serie C, come tasselli da inserire in un mosaico. I nomi che girano sono quelli di Bocalon (l'Alessandria vuole 400.000 euro e sul giocatore si è inserita anche la Salernitana), dei talenti scuola Milan Zigoni e Cutrone. Detto questo, essere partiti per primi in ritiro con un gruppo comunque nutrito di 27-28 giocatori su cui inserire man mano i nuovi è senza dubbio meglio che partire in ritiro con il pullmino da 7 e completare la squadra le ultime ore del 31 agosto. Anche per questo la tifoseria è curiosa di conoscere giocatori sconosciuti che hanno voglia di emergere.



L'ALLENATORE - E' sicuramente già entrato nel cuore dei tifosi. Non tutti, ci mancherebbe. Terni da sempre è una piazza capace di dividersi e spaccarsi anche in modo rude e acceso tra sostenitori e detrattori di giocatori, presidenti, allenatori. E' sempre successo e sempre succederà. Peraltro lo stesso Pochesci è personaggio singolare, molto chiacchierato sia in positivo che in negativo da chi ne esalta le qualità di uomo venuto dal niente e capace di farsi da solo e chi al contrario gli rimprovera la poca esperienza nel calcio che conta. Lui non fa mistero di questa condizione, anzi si è già elevato a rappresentare "tutti quelli che per un motivo o per un altro non sono mai arrivati in alto, perchè il difficile non è arrivarci ma rimanerci". Questa come altre frasi clou sono già diventate un must tra i tifosi, ovviamente divisi tra chi ne fa oggetto di facile ironia e chi invece ne apprezza la genuina schiettezza. La filosofia di gioco aggressiva e spregiudicata che propone è sicuramente un azzardo: servirà insegnare alla squadra meccanismi da mandare a memoria (espresso con il celebre "non dobbiamo pensare") e una condizione fisica perfetta (compito del preparatore atletico prof. Matteo Basile) e allora la stagione potrebbe davvero rivelarsi sorprendente. Altrimenti il rischio concreto è quello di un suicidio tattico. Anche per l'allenatore, ovviamente, peseranno il giudizio del campo e dei risultati. Lo sa bene lui e lo sa il suo nutritissimo staff. Ma intanto il pubblico gli dà forza e non rinuncia a prendersene l'abbraccio. Per i fischi e le contestazioni, eventualmente, ci sarà sempre tempo.



foto Stefano Principi da ternanacalcio.com

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