Partita ufficialmente la stagione 2017-18 dell’Orvietana Calcio. Alle 16.30 di ieri, Riccardo Fatone ha riunito tutti nello spogliatoio e illustrato programma giornaliero e progetto complessivo ai presenti, prima di affidarli alle cure dei collaboratori. Fra questi, il nuovo secondo e comunque facente parte della rosa, Filippo Avola, i preparatori, Claudio La Vecchia ed Elia Falsaperna, con il primo allenatore dei portieri. Tutti muniti di tabelle, che si andranno via via riempiendo con i risultati dei test che serviranno a rendere pubblica la privacy dei giocatori, solo in merito alla loro condizione di atleti. Osservatrice attenta, con una presenza inusuale e casuale, buona parte dell’opposizione al Comune di Orvieto, rappresentata da Stefano Olimpieri, Roberto Meffi e l’ex assessore Giorgio Pizzo, impegnati, al Muzi, in un training disintossicante dalle fatiche accumulate sugli scranni del Palazzo. Più statico, ma non per questo meno attento, il Presidente, Roberto Biagioli, cui sono state sufficienti un paio di battute per dare il senso delle aspettative. Con la prima, “Indietro non si torna”, presa in prestito dalla Storia italiana, ha risposto alla domanda sulle ambizioni dell’Orvietana nel campionato d’Eccellenza, chiarendo ciò che la Società chiede al tecnico e alla squadra. L’altra, “se noi seminiamo quando gli altri hanno già ultimato la mietitura, qualcosa non quadra”. Evidente, in questo caso, il riferimento al ritardo nelle operazioni di ricarica del manto erboso, che costringeranno l’Orvietana a emigrare da Orvieto nella seconda fase della preparazione, nei primi turni di Coppa Italia e almeno nelle prime due partite interne di campionato. Il presidente ha anche precisato di non avere intenzione di alimentare polemiche, ma di lasciare libero ciascuno di fare le personali riflessioni.

Il d.s. Matteo Porcari ha provveduto a presentare i nuovi, o almeno quelli presenti, Matteo Bernardini, Alessandro Locchi, Manuel Saleppico, oltre ai tre giovani portieri in prova. Assente Polidori, che si aggregherà la prossima settimana, così come Matteo Di Girolamo, l’attaccante, classe ’95, prelevato, ieri, dal Tor di Quinto. Centottantacinque cm. di altezza, una valanga, le reti realizzate, fino ad oggi dal giocatore romano. Formatosi nel Tor di Quinto, è poi rimasto nel team della famiglia Testa, sempre fra i più in voga nel panorama calcistico della Capitale. Sembra che, Fabrizio Tafani, in gioventù all’Orvietana, poi collaboratore di Iachini e dello stesso Tor di Quinto, abbia speso parole eccellenti sul bomber, ventiduenne, incaricato di far sognare Orvieto.

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