Bianco, giallo, arancione, verde, viola, blu, grigio, rosso e nero, sono questi i colori che hanno dipinto la giornata degli allievi dell’Accademia Shaolin Kung Fu Terni del maestro Luca Primavera.

Sono stati 33 gli allievi che, dopo mesi di allenamento, hanno affrontato l’esame di passaggio di cintura e gradi ed hanno meritato gli elogi degli istruttori Francesca Lucianetti cintura nera, Alessandro Bufi cintura nera 1° Dan e del maestro Luca Primavera cintura nera 5° Dan.

Ecco l’elenco dei candidati e del risultato ottenuto: Innesti Zhong Hua Filippo(Bianca), Melluzzi Riccardo (Bianca), Angeletti Nicola (Bianca), Ranucci Pietro (Bianca 1’ Livello), Battistoni Lorenzo (Bianca 1’ Livello), Moriconi Tommaso (Gialla), Frattaroli Greta (Gialla), Di Giovanni Jacopo (Gialla), Filetti Andrea (Gialla 1’ Livello), Pucci Pietro (Gialla 1’ Livello), Armeni Leonardo (Gialla 1’ Livello), Liorni Leonardo (Viola), Antolini Filippo (Rossa), Miron Edoardo (Rossa), Marsini Daniel (Rossa), Galli Marco (Bianca), Nelli Asja (Bianca), Pelato Alessandro (Bianca), Migliola Sabrina (Bianca), Lombardelli Luca (Bianca), Amoroso Angelica (Bianca), Proietti Silvestri Danilo (Bianca), Persichetti Nicola(Bianca 1’ Livello), Sulce Riccardo(Bianca 1’ Livello), Raggi Sofia(Bianca 1’ Livello), Frattaroli Massimiliano (Gialla), Barbarossa Giacomo (Blu), Francesconi Yuri(Blu), Tacchia Massimo (Grigia), Celi Romina(Rossa), Bartolucci Paolo(Rossa) e Cardinali Andrea(Rossa) che si è distinto particolarmente aggiudicandosi un 10 sulla forma “Prestabilito mani nude”.

Ed è proprio a loro che ho deciso di rivolgere alcune domande. L’intento era quello di capire cosa spingesse donne e uomini con un’età che parte da bambini di sei anni ad adulti di cinquanta, a scegliere il Kung Fu tra tutti gli sport. Ho chiesto ad alcuni di loro:

Come mai avete scelto di praticare il Kung Fu?
Le risposte sono state le più disparate. C’è chi ha iniziato grazie al cartone animato Kung Fu Panda o grazie ai numerosi film di Bruce Lee, c’è chi ha iniziato perché figli o fratelli facevano Kung Fu, c’è chi ha iniziato perché affascinato da quest’arte marziale e chi per imparare a difendersi.

Perché si continua a praticare il Kung Fu?
Qui le risposte hanno cominciato a toccare la sfera personale. Si continua perché il fascino è diventato passione, perché il gioco iniziale si è trasformato in qualcosa di più serio che permette di entrare in contatto con se stessi, perché quello che era uno sport da praticare è diventato un modo per sfogarsi e rilassarsi, ma soprattutto perché le persone con cui ci si allena sono diventati amici, amici che formano una grande famiglia.

Se dovessi smettere domani di fare Kung Fu, cosa pensi ti abbia
lasciato?
Qui ho deciso di riportare testualmente le risposte, in quanto parafrasare sarebbe risultato riduttivo. “...in ogni cosa che faccio c’è il Kung Fu...” “...una passione che mi ha dato modo di essere quello che sono adesso...” “...mi ha cambiato come persona, mi ha insegnato a non mollare mai davanti alle difficoltà, a credere in me stesso sempre e comunque è a tirare fuori il coraggio e la determinazione nei momenti difficili...” “...il rispetto delle regole, delle persone e del posto in cui mi trovo, l’impegno nello svolgere tutto quello che devo fare e il non mollare mai in qualsiasi situazione...”.

A questo punto la domanda d’obbligo va fatta al maestro Luca Primavera:

Che cosa è che crea questa magia, l’arte marziale o questa scuola?

Sicuramente è l’unione tra le due cose. La nostra scuola è figlia della Longzhao riconosciuta a livello mondiale grazie al maestro Tang e al maestro italiano Zanetti Maurizio, che sono riusciti a creare un connubio perfetto tra la vera arte marziale e la vera grande scuola. Sono riusciti a trasmettere le regole, cioè rispetto per il maestro e per le tradizioni, e a far appassionare gli allievi al grande lavoro da fare per raggiungere i risultati. Ed è proprio il grande lavoro che unito alla passione, fanno da collante e ci tengono uniti nelle difficoltà che quotidianamente dobbiamo tutti affrontare rendendoci una famiglia. Una famiglia che riesce a trasformare un broncio in un sorriso, una sconfitta in un momento di analisi, un’insicurezza in una futura certezza, la consegna di una nuova cintura in un punto di partenza per ottenere la prossima.

Riprendendo una famosa frase di Arthur Bloch cioè “Le più grandi manifestazioni sportive si svolgono durante gli esami.” posso dire con certezza che domenica abbiamo assistito alla manifestazione di uno sport sano che concentra un numero tale di emozioni positive che generano applausi e sorrisi indipendentemente da chi sia l’allievo che saliva sopra il Tatami".

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