E' Federico Piovaccari, come anticipato, il secondo acquisto della Ternana nel mercato di gennaio dopo Michele Rigione.

Maglia numero 9 in mano, la prima domanda è sul suo stato di forma visto che è fermo da praticamente due mesi dopo la sua esperienza nella Serie B cinese chiusa a fine ottobre: "Fisicamente sto bene, mi manca il ritmo partita ma la muscolatura è la mia non avendo mai fatto palestra. La carta d'identità dice 33 anni ma non è vero (ride ndr). Quanto ci ho messo a decidere? Un giorno e mezzo. Ho fatto le feste di Natale in Italia, poi sono tornato in Spagna dove vivo con la mia famiglia. Il ds Evangelisti mi ha chiamato mi ha chiesto se avevo voglia, ho risposto di sì senza esitazioni e così è andata".

Il 10 giugno l'ultima partita con gli spagnoli del Cordova e il 25 giugno parte per la Cina per un contratto di 4 mesi: "Un'esperienza di vita, anche economicamente parlando. Sono esperienze di vita che uno può fare, ho giocato l'ultima partita il 28 ottobre".

Una lunga esperienza in Italia, per lo più in Serie B, poi l'avventura all'estero. In Spagna all'Eibar e al Cordoba, in Australia, in Cina, ma soprattutto allo Staua Bucarest dove ha conosciuto da vicino anche la Champions League: "Sono sogni che si avverano, prima giochi con Messi alla Play Station e poi ti ritrovi veramente al Camp Nou. Ma i sogni si avverano solo lavorando sodo. Dopo l'esperienza negativa alla Samp sono andato al Grosseto che era ultimo in classifica. I dirigenti dello Staua erano venuti a vedere Pavoletti e invece presero me che segnai una doppietta. A volte il calcio è fatto anche di casualità".

Della Ternana attuale conosce Rigione (che sarà ufficializzato nel tardo pomeriggio) e Gasparetto per averci giocato a Cittadella, ma ha avuto modo di guardare da vicino anche il gioco della squadra: "Ho seguito anche dall'estero le partite della Serie B e ho visto che il mister gioca molto in attacco. La qualità di squadra può sfruttare la profondità, il contropiede e anche questo è stato un punto di forza nella mia scelta".

Le caratteristiche del giocatore le conoscono tutti: "L'anno migliore a Cittadella quando mi muovevo dietro alla punta di riferimento, giocando sulla palla in profondità. Posso giocare da 9 classico ma non sono il classico attaccante spalle alla porta. Mi sono allenato col mio preparator personale 3-4 volte a settimana".

In chiusura il presidente Stefano Ranucci conferma che altri colpi sono possibili: "La nostra rosa è molto forte, ma accorgimenti sono sempre possibili". Tradotto, almeno un centrocampista arriverà. E gli indizzi portano sempre a Statella del Cosenza.



Foto Federico Bobbi

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