Chi si aspettava uno Stefano Bandecchi spavaldo e sfrontato a dispetto della situazione di classifica è rimasto deluso. Ma la conferenza stampa del patron ha regalato spunti interessanti e qualche retroscena clamoroso. A cominciare dal ramoscello d'ulivo che Bandecchi intende porgere alla tifoseria. Una tregua armata per centrare l'obiettivo salvezza e in cambio il patron si dice pronto, in caso di permanenza in Serie B, a rinunciare il prossimo anno all'accostamento del marchio Unicusano al nome Ternana.

Una scelta spiazzante che forse in pochi si aspettavano. Il messaggio è chiaro: remare tutti dalla stessa parte. In seguito Bandecchi ripeterà il concetto in maniera più energica stigmatizzando gli episodi di più accesa contestazione, come quelli che hanno visto un gruppo di tifosi affrontare "a ghigna dura" alcuni giocatori fuori da un locale cittadino la scorsa settimana: "Non prendano a schiaffi i giocatori, sennò poi si fanno venire risentimenti muscolari e a Terni non ci vogliono rimanere come già successo per alcuni giocatori della scorsa stagione e qualcuno che è andato via all'inizio di questa, perchè non riusciva più a girare tranquillamente per la città". Ma ha soprattutto chiesto scusa il patron, spiegando le sue "promesse" di Serie A in estate come semplice ambizione, e si è anche detto disposto a farsi da parte se la piazza non lo vorrà. Ma poi ha anche ribadito il suo impegno in caso di retrocessione per tornare subito in Serie B.



Il passaggio forse più clamoroso è stato però quando ha rivelato di aver pensato inizialmente a Mariani come guida tecnica della prima squadra e a Pochesci come allenatore della Primavera. "Poi dopo un colloquio con Pochesci e una serie di valutazioni ho deciso di fare il contrario". Ecco, questa francamente è sembrata la parte di conferenza stampa più spiazzante. Al pari di quando ha ammesso che non era a conoscenza della cessione in prestito di Tiscione: "Spero trovi squadra in Serie B - ha detto Bandecchi - mi ha dato fastidio il fatto che sia stato ceduto mentre ero in Russia e non potevo esserne a conoscenza".



Nessun accenno di polemica con Pochesci, tranne ribadire che il mercato di agosto e quello di gennaio sono stati fatti su indicazione dell'ex allenatore. Così come al vecchio allenatore vanno imputati i tanti, troppi, gol subiti nel girone di andata. Ma Bandecchi non gioca allo scaricabarile, si assume la responsabilità di aver dato carta bianca a Pochesci così come adesso rivendica la bontà della scelta di Mariani sottolineando come già nelle prime due partite (seppur entrambe perse) la squadra sia stata in campo più accorta ed equilibrata, perdendo con la Virtus Entella solo per sfortuna. Ma si scalda il patron quando i giornalisti gli fanno i conti in tasca e il discorso scivola sulla solidità economica delle sue aziende. "Ho speso 6 milioni" dice. E perde le staffe quando viene tirata in ballo la storia di Bocalon e Piazza che non sarebbero arrivati per una forbice tra domanda ed offerta relativa all'ingaggio di entrambi pari a 55.000 euro.





In conclusione, ecco alcuni dei passaggi più significativi della conferenza stampa di Bandecchi durata quasi due ore. Due ore in cui il patron ha voluto chiarire le scelte rivelatesi sbagliate, ha chiesto scusa ai tifosi e alla città ribadendo il suo impegno anche nella peggiore delle eventualità, ma soprattutto si è detto disposto a fare un passo indietro sul nome chiedendo di fatto ai tifosi di sostenere la squadra. "Non chiedo di andare allo stadio - ha concluso - anche se come introiti legate alle presenze siamo tra gli ultimi, ma almeno di non prendere a schiaffi i giocatori altrimenti la salvezza si farà ancora più dura".