Direttore, giorni di riflessione in casa Ferelle tanto da dare qualche giorno in più di libertà a tutti: “Si, ho ritenuto che staccare la spina anche più di quanto preventivato fosse importante per le ragazze e lo staff. A volte le delusioni si devono far decantare, come un buon vino rosso.”

Di fatto però sabato mattina le dimissioni (poi respinte, ndr) dello staff hanno prodotto una turbolenza nell’ambiente di non poco conto: “Si, la nostra piazza è unica in questo. In Italia non esiste piazza uguale e in Europa come ho già detto tante volte si vive il calcio a cinque femminile forse solo a Burela in Spagna in un modo simile. Chiaramente la delusione forte è stata una botta tremenda per i tifosi che ci avevano addirittura seguito in tanti a Bari e alle undici del mattina. Siamo arrivati al Palazzetto un’ora e mezza prima della gara come di consueto e la prima cosa che abbiamo visto appena arrivati nei pressi del parcheggio è stato un bandierone rossoverde, a Bari, a cinquecento chilometri di distanza, alle nove e mezza del mattino immaginate voi la spinta che può dare una immagine del genere. Il campo poi delle volte può essere crudele e infatti non abbiamo avuto neanche un po’ di fortuna nella prestazione, anche se qualcosa in più potevamo e dovevamo metterlo.”

Insomma una Coppa messa alle spalle? “Non voglio risultare troppo francescano nell’atteggiamento, ma nello sport e nel calcio c’è sempre una partita dopo e sono sicuro che Pescara riporterà il sorriso su tante facce dei nostri tifosi. Le ragazze e lo staff sono compatti e convinti che si può arrivare, tramite il lavoro quotidiano, alla vittoria.”

Appunto staff e squadra, le dimissioni di fatto erano per innescare una reazione nella squadra? “Le dimissioni dello staff sono state un grande gesto di serietà, abbiamo uno staff tecnico da A1 maschile, che ragiona con una mentalità di altissimo profilo come si fa a quei livelli e chiunque a quei livelli buca un appuntamento in quel modo come la Coppa a Bari si sente in dovere di rimettere il mandato nelle mani della società. Spesso nel maschile sono le società stesse che mandano a casa su due piedi le persone, nel femminile non è così e anche questo gesto forse non è stato ben capito da tutti e da tutte. Appena spiegato a chi non lo avesse capito è rientrato qualsiasi tipo di fraintendimento. Onore a tutti le parti in causa, d’altronde un generale senza esercito è solo un pazzo che va al suicidio e un esercito senza generale è solo un gruppo di persone che va al massacro. Per ciò che concerne la reazione, c’è stata ed è stata compatta non so se è stata cercata dallo staff, ma di una cosa sono sicuro: la mia è una squadra matura e intelligente non che di grande spessore sportivo, ho mezza nazionale brasiliana, i punti cardine di quella italiana, tanta gente che ha fatto la storia della nostra Serie A e le giovani più di valore che ci sono nel panorama. Dormo sonni tranquilli.”

Insomma si riparte tutti uniti? “Si è sempre stati uniti, come ho sempre creduto in tutti, l’ho detto a squadra e staff anche a caldo tornati in hotel a Bari. Siamo un ambiente e un gruppo di altissimo profilo, fatto di persone di grande spessore, con tutto il rispetto per tutti, ma noi siamo la Ternana Femminile. Società, tifosi, staff e squadra.”

Un ultimo desiderio? “Che ci sia un esodo come sempre a Pescara, perché questa squadra adesso ha bisogno solo di tanto sostegno e tanto tifo. Sono sicuro che dopo un po’ di chiarezza i tifosi capiranno e ripartiranno con noi ancora più convinti di spingere questa maglia fino a alla fine.”

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