Non potrebbe essere definita tale una favola senza lieto fine. Ma ci sono delle eccezioni. E ci sono imprese che al di là di tutto restano, anche se la soddisfazione per il risultato viene a mancare a un soffio dal traguardo. D'altronde l'epica maratona di Dorando Petri non sarebbe stata tale se fosse finita diversamente.

I ragazzi del Massa Martana hanno vissuto lo stesso "dramma" sportivo a pochi passi dall'arrivo. Stanchi, stravolti, in formazione rimaneggiata per via di numerose assenze, logorati da due mesi di sacrifici intensi, senza considerare un viaggio lunghissimo, fino a Brunico, dove sapevano che ad attenderli per la semifinale di ritorno di Coppa Italia di Eccellenza c'era un avversario tosto. Gli altoatesini del St. Georgen, squadra forte fisicamente e di grande qualità offensiva, a fronte di una difesa che qualcosa concede sempre, erano decisi sin da subito a ribaltare l'1-0 della gara di andata.

E infatti il gol che ristabilisce la parità arriva subito nei primi minuti e nel giro di poco il St. Georgen colpisce anche un palo. Le certezze del Massa tremano, ma la squadra composta tra gli altri da tanti ragazzi ternani, dai fratelli Angeli a Rocchi (una doppietta segnata al Perugia al Liberati con la maglia dello Sporting Terni), da Nulli (leader della difesa, ieri squalificato) a Bagnato, e ancora De Santis, Squadroni, Vichi, Tamburini, Giuntini, Nuzzo, Tiberti, Serra, Alabastri, Bertoldi e il preparatore atletico Stefano Pace, continua a credere che prima o poi il gol riuscirà a segnarlo. E' infatti bomber Rocchi nel secondo tempo a segnare la rete che potrebbe mandare in paradiso il Massa. Ovvero a Firenze, il 25 aprile, in finale contro il Trani che nell'altra semifinale ha battuto il Pomezia ai rigori.

Con l'1-1 sembra fatta, ma nel finale succede l'impensabile. Il St. Georgen segna il 2-1 a due minuti dalla fine su una bella azione in velocità. Basterebbe ancora, ma in pieno recupero con i ragazzi del Massa sulle gambe, stravolti dalla fatica e praticamente senza cambi, arriva il patatrac in seguito a un errore difensivo e il 3-1 spedisce in finale gli altoatesini. Ai ragazzi del Massa non resta che un pesantissimo viaggio di ritorno da affrontare con il morale a pezzi, una salvezza da conquistare in campionato per mettere fine a due mesi di intensi sacrifici e, finalmente, poter staccare la spina.

In casi come questi il pensiero va a quei giocatori un po' in là con l'età che magari un'occasione del genere non l'avranno di nuovo. Non è il caso di scomodare un Buffon che chiuderà col calcio senza la ciliegina della Champions League sulla torta di una carriera che lo ha visto, tra gli altri trofei, anche alzare la Coppa del Mondo. Parliamo di ragazzi "normali", della porta accanto, che hanno vissuto e fatto vivere ai loro tifosi (noi compresi che lo siamo diventati strada facendo) un sogno unico. A partire dalla Coppa regionale vinta al Liberati per finire con l'eliminazione ai quarti del Grosseto, le debite proporzioni tra le due realtà sono presto fatte. Il risveglio è brusco, è vero, e forse un'occasione così non ricapiterà mai più. Ma va rivolto solo un grandissimo "grazie" al Massa Martana per questa particolare versione di Davide e Golia che riempie con una nuova e meravigliosa pagina la straordinaria storia del calcio.