Il lavoro dell’Orvietana procede spedito alla ricerca della miglior condizione e di un assetto che risulti la sintesi migliore per l’organico a disposizione. Zampagna sta lavorando molto anche sui più giovani, perché la squadra deve trovarsi pronta all’inserimento di ragazzi non più considerati semplici supplenti temporanei ma parte integrante dell’undici. Da quello che si è potuto capire, non saranno sempre i soliti ma frutto di scelte su una campionatura più ampia. E domenica c’è l’esordio ufficiale, a Spoleto, per il primo appuntamento di Coppa Italia. L’avversario è di tutto rispetto, in quanto, al di là del ritardo iniziale dovuto alla ricomposizione del quadro societario, l’amico Arcipreti è poi intervenuto sul mercato prendendo giocatori considerati di prima fascia. Un test impegnativo, non c’è dubbio, ed è quindi lecito chiedere all’allenatore biancorosso, qualcosa sui suoi trascorsi in nella competizione che viaggia parallela al campionato:

“Dico la verità – attacca il mister – io di Coppe nella mia carriera, prima da giocatore e adesso da allenatore non ne ho vinte nemmeno una. Mi sembra giusto invertire la tendenza e spero di farlo con l’Orvietana”.

La Coppa è una manifestazione un po’ strana, alla quale parecchie squadre danno poca importanza, altre la considerano un semplice passaggio, propedeutico alla prima di campionato. L’Orvietana, mister, come la collochiamo:

”Chi mi conosce sa benissimo che a me piace vincere. Il Presidente lo trovo in perfetta sintonia, quindi faremo di tutto per portare a casa risultati e, possibilmente, passare il turno”.

Quindi, un Zampagna che da subito la carica, cercando di sollecitare gli stimoli giusti nei suoi giocatori. C’è ragione di ritenere che, quella di Spoleto, non sarà un’Orvietana, per uomini e atteggiamento, troppo diversa da quella vista finora, almeno per quanto riguarda gli over. Semmai, qualcosa di nuovo si vedrà nella scelta degli under, ma, su questo argomento il mister non si sbottona.