Neanche il tempo di sbollire la rabbia, di leccarsi le ferite e arriva dopo la serata infausta di Bari il primo colpo di scena. O forse la mancata riconferma di Fabio Gallo sulla panchina rossoverde non è proprio un fulmine a ciel sereno. La tempestività della decisione infatti lascia ipotizzare che ciò sarebbe accaduto al primo passo falso sulla strada dei playoff. In pratica Gallo avrebbe avuto una sola possibilità, quella di arrivare alla finale e vincerla riportando le Fere in serie B. Ora il silenzio di Stefano Bandecchi, soprattutto nei confronti di tecnico e squadra appare come il segnale del padrone della barca, che assiste dalla riva al comportamento dell'equipaggio della sua nave nel mare tempestoso. E' passato da anni il tempo degli innamoramenti e precisiamo che questa non è una difesa a spada tratta nei confronti del tecnico di Bollate, al quale possono essere imputate scelte sbagliate ma al tempo stesso vanno riconosciute grande professionalità e la capacità di rimettere sui giusti binari una squadra capace di giocarsela a testa alta nei playoff.

Eravamo rimasti alla sua rinuncia al rinnovo di contratto prima dell'emergenza Coronavirus, una decisione per dimostrare poi sul campo la riconferma, che era stata anche pubblicamente apprezzata dal presidente poi l'oblio fino alle ultime ore di oggi. Gallo paga anche errori di costruzione dell'organico, in compartecipazione ovviamente, terzo occorre dirlo rispetto a Reggina e Bari, superiori anche per peso societario, non per forza economica si badi bene. Nessun attaccante in doppia cifra e troppi gol presi, dati che mal si conciliano con una stagione al vertice.

L'addio al tecnico, vedremo se ce ne sarà un altro nei confronti del DS Leone a sancire in modo inequivocabile la fine di un progetto, ha l'effetto nei commenti a caldo di dividere i tifosi sull'operato dell'allenatore, per altro già messo sotto accusa da chi gli contestava il gioco, le sostituzioni e la presunta mancata tempestività nel leggere la partita dalla panchina. Ma subito si è aperto il totoallenatore.

Il primo nome è quello di Giuseppe Scienza, allenatore che ha portato il Monopoli alle spalle delle corazzate Reggina e Bari salvo poi essere eliminato nei playoff proprio dalla Ternana. Scienza non ha ancora rinnovato con la società pugliese, magari in attesa della chiamata di una società importante, il suo nome è stato accostato anche al Palermo. E poi c'è il direttore sportivo Massimo Cerri, fresco di separazione dal club biancoverde. Sarà questa l'accoppiata per il nuovo progetto della Ternana?

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