E’ l’orvietano che, non da oggi, vola più in alto di tutti. Si chiama, Eugenio Ceban, ha ventotto anni, due terzi dei quali vissuti nel nostro paese, essendo nato in Moldavia. Possiede le carte in regola per essere considerato un tricolore, ha studiato, laureandosi in Scienze Motorie e l’aggiunta di quella Magistrale. Vola, o meglio salta, in quanto la disciplina che ha scelto è il salto con l’asta, materia difficile per la quale c’è da coniugare tante qualità. Nel suo curriculum, con tanto ancora da scrivere, figurano già cinque medaglie, tra argento e bronzo, conquistate ai campionati italiani dal 2019 a oggi. Si definisce “introverso”, per il semplice motivo che preferisce sperimentare le imprese difficili nelle quali può, comunque, mettere qualcosa di suo. E’ ragazzo che fa squadra, all’Atletica Libertas ha l’affetto di tutti, ma ha preferito intraprendere la carriera individuale dove si sente più libero per esprimere la sua personalità. Ama tutti gli sport, è tifoso della Juve, prima di provare con l’atletica frequentò, per un anno, il mondo del basket. Una volta arrivato sulla pista cercò di capire quale potesse essere il suo indirizzo. Vincenzo Monetini, un signore maturo, con la passione per l’asta dai tempi del liceo, gli fornì una “dritta”, poi rivelatasi vincente. Uomo dall’occhio lungo aveva capito come, la determinazione del ragazzino, avrebbe prevalso sulle complesse problematiche dell’asta. Aveva ragione. Sono trascorsi diversi anni, Eugenio afferma di non aver ancora raggiunto quella da lui considerata piena armonia dei movimenti, indispensabile per dare il massimo: “ Mi rendo conto di commettere ancora degli errori e devo migliorare. Non mi pongo limiti di tempo e conto di farcela. Il mio record personale è di 5.17 al chiuso e 5.20 all’aperto. L’obiettivo che mi sono posto è raggiungere i 5.40, che è anche il record personale di Giacomo Befani, atleta spoletino oggi over 50 che vola ancora oltre i 4.15”. Se Vincenzo Monetini è stato il talent, Befani era ed è ancora l’allenatore cui Eugenio s’è affidato per proseguire nella crescita, Alessio Stocchetti è la persona che Ceban mette al primo posto sul podio dei maestri: “ Quale preparatore fisico, cui devo tantissimo, di più come persona che, sul piano umano, mi è stata molto vicina in un periodo della mia vita non facile“.
Un percorso impegnativo, quello dell’atleta, con qualche difficoltà in più causate dalla mancanza di strutture, all’aperto e, soprattutto, al chiuso, dove seguire un regolare programma di allenamento. Non è un caso, che i più importanti eventi nazionali si svolgano ad Ancona, dove c’è uno dei pochissimi, forse unico impianto attrezzato per ospitare manifestazioni al coperto. A Orvieto, ad esempio, Eugenio si allena all’aperto, compresi i mesi più freddi. E questo potrebbe condizionarne la carriera, anche se riconosce come, l’Atletica Libertas, lo abbia sempre messo in condizione di limitare i problemi. Il Presidente regionale FIDAL, Carlo Moscatelli, il Presidente dell’A.L. Orvieto e il braccio operativo dell’Associazione, Marco Bracaletti, che festeggia i trenta anni di militanza, sono con noi in questa chiacchierata, nel segno di una perfetta vicinanza. Moscatelli, interviene per ricordare della stima di cui gode il pupillo dell’Associazione da parte degli avversari: “Sono sempre gli altri che devono preoccuparsi di lui perché un posto sul podio non glielo toglie mai nessuno”.
Eugenio, a differenza di altri giovani impegnati con lo sport, afferma, convinto, che gli impegni sportivi non condizionino la sua vita privata: “Non sono, certo, un eremita, ma, nella mia giornata non esiste un dopo cena. La mia giornata è già completa e vado a letto presto”. Ha una sorella più piccola, che non eccelle nello sport ma ha un ottimo rapporto con la scuola per dare il giusto equilibrio alla famiglia. Alla Libertas ricopre incarichi di allenatore, in particolare dei più giovani. Tra l’altro, sull’onda dei suoi successi, si va creando un gruppetto di saltatori nelle varie specialità. Sta puntando molto sulla socializzazione ritenendo, giustamente, che anche in una disciplina individuale lo spirito di gruppo stimoli per superare, sia la fatica, sia le esercitazioni più dure e meno appaganti. Francesco Casasole, diciotto anni, è fra loro, ha già esordito in una gara ufficiale di salto con l’asta e le premesse sono buone. Eugenio, prima di salutarci, manda un saluto a Ludwig Schectel, giavellottista, compagno di squadra, augurando una buona ripresa dopo un serio infortunio.

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