Da Corrado Montecaggi a Corrado Farina, il calcio balilla ternano ancora una volta alla ribalta. Sul Messaggero di oggi la storia del giovane ternano che ha trionfato nella categoria Under 19 ai campionati italiani della Lega Italiana Calcio Balilla a Nocera Inferiore. Farina è seguito dal campione del mondo paralimpico Montecaggi che tutti i giorni lo allena nei locali della parrocchia Immacolata Concezione.

Tutti i giorni dal lunedì al venerdì il gruppo di ragazzi seguiti da Montecaggi si ritrovano al quartiere Polymer: "Sono una decina ma stanno crescendo e ci stiamo organizzando per creare una scuola calcio balilla inclusiva per persone con e senza disabilità - racconta il campione del mondo di Nantes 2022 - se qualcuno ha voglia di venire a sfidare il campione italiano e il campione del mondo, la porta è sempre aperta".

Il prossimo giugno si terranno i Mondiali a Saragozza, in Spagna, dove Montecaggi difenderà il titolo paralimpico e dove Farina sogna di poter essere protagonista. "Ho iniziato a giocare al bar con gli amici - racconta il 17enne Farina al Messaggero - Corrado (Montecaggi, ndr) mi ha visto giocare e mi ha preso sotto la sua ala, insegnandomi i colpi più importanti come la cinese e la frusta. Alla Polymer giochiamo due-tre ore al giorno e facciamo diversi tornei, ma era la prima volta in una competizione nazionale. Per vincere il titolo ho dovuto affrontare 15 avversari e vincere tutte le partite, alcune sono state molto tirate".

In gara a Nocera Inferiore c'erano 400 giocatori nelle varie categorie, ma per il 17enne Farina che frequenta il quarto anno all'istituto alberghiero Casagrande e tifa per il Napoli non c'è stato rivale in grado di tenergli testa: "Diciamo che ho avuto un grande insegnante, un giorno vorrei diventare campione del mondo come lui. Sul futuro ancora non so cosa mi piacerebbe fare, sicuramente vorrei continuare a giocare a calcio balilla. Rapporto con i social? Per ora i miei colpi li tengo nascosti, non mi piace mostrarli in rete".

"Quando giocavamo al bar in piazza dell'Orologio, lui veniva tutti i giorni insieme ad altri ragazzi - racconta Montecaggi, due medaglie d'oro e un argento ai Mondiali paralimpici di Nantes 2022 - aveva appena 14 anni ma quando ho visto come colpiva la palla ho capito subito che sarebbe diventato uno dei più forti d'Italia. Ha un modo particolare di impattare, senza mettere tanta forza tira dei colpi incredibili. E' una questione di sensibilità, un talento vero. E poi ha grande passione, si impegna ed è molto competitivo. Non vuole mai perdere, come si dice a Terni è tigonoso. Gli manca un po' di esperienza, ma quella si fa giocando".