E' stato grande protagonista della storia calcistica di Attigliano, per molti anni Grifo e poi Sporting, ma sempre con un nome vincente, chiusa la parentesi per la mancata iscrizione al campionato di Prima Categoria Gianluca Gambini, Direttore sportivo e prima calciatore, non è riuscito a stare lontano dalla scena calcistica. Il passato è una parte importante ma quali sono i suoi intendimenti per il presente e per il futuro?
“Non è facile non parlare del passato, soprattutto il ricordo del presidente storico, il compianto Antonio Mioni, è doveroso. Con lui lo sapete abbiamo fatto cose importanti portando una realtà come Attigliano dalla Terza Categoria fino a giocarsi agli spareggi la possibilità di accedere all'Eccellenza. Mi ha fatto grande piacere potergli dedicare nella scorsa stagione la vittoria del campionato di Seconda e la conquista della Coppa. Poi sono state fatte scelte diverse che alla fine ho condiviso concentrando tutte le attenzioni sull'Attiglianese del mio amico e presidente Sergio Fanano che partecipa al campionato di Terza con i giovani del posto ed alla quale, ci mancherebbe, non ho mancato di dare in qualche modo il mio sostegno. L'unico rammarico dello scioglimento della società è il fatto che un allenatore competente e bravo nella gestione del gruppo come Vincenzo Modica sia rimasto senza panchina”.
Ora, nel presente c'è la Narnese, una piazza importante...
“Sì devo dire che è un ambiente fantastico, sto dando una mano. Mi è stata data la possibilità di restare nel calcio ed è un'occasione importante. Ho un buon rapporto con tutti a cominciare dal presidente Paolo Garofoli, un imprenditore che ha idee chiare anche nel calcio. E poi il DS Federico Proietti che è stato un buon calciatore, così come Otello Trippini è un tecnico molto preparato che meriterebbe qualche categoria in più. E poi i ragazzi che mi hanno subito accolto benissimo e mi auguro possano centrare la salvezza”.
Questo è il presente di Gianluca Gambini e il futuro?
“Diciamo che mi sto godendo questa esperienza in un bell'ambiente come quello rossoblu, anche per il grande impegno nella mia attività lavorativa per adesso va bene così. E' chiaro che quello che mi piace fare di più è il ruolo di Direttore sportivo. Ma voglio sgomberare subito il campo da ogni equivoco, non ho intenzione di insidiare il mio amico Federico (Proietti n.d.r.), ci mancherebbe. Si vedrà, se si profileranno all'orizzonte altre situazioni in altre piazze, le valuterò. Non voglio essere presuntuoso ma mi sento cucito sulla pelle questo ruolo e mi conforta il fatto di incontrare in giro per i vari campi di Eccellenza e Promozione tanti ragazzi, qualcuno nel frattempo è diventato anche un eccellente allenatore come Buffa, che hanno fatto parte degli organici che ho costruito all'Attigliano”.

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