Paolo Proietti, presidente dell'Avis Narni, società organizzatrice del Cross del Donatore dove si è verificato l'increscioso episodio degli insulti razzisti rivolti da un corridore amatore ai marocchini Cherkaoui El Makhrout e Ali Laaroubi, è anche Delegato Provinciale Fidal.

Non solo per la doppia veste che ricopre, ma soprattutto perchè uomo di sport, non ci ha pensato un attimo a denunciare al comitato organizzatore del Criterium quanto accaduto, chiedendo anche che il responsabile venisse squalificato dalle restanti sei prove del circuito di questa stagione. "Fosse stato un mio tesserato gli avrei stracciato subito la tessera - dice senza giri di parole - e se la corsa fosse stata sotto l'egida della Fidal gli avrei comminato almeno un anno di squalifica. Sono cose che non devono succedere, mi chiedo che immagine diamo a genitori e bambini. Inoltre conosco Cherkaoui da quando è arrivato in Italia, l'ho praticamente cresciuto. Per fortuna l'educazione e la comprensione delle persone che erano al suo seguito ha fatto in modo che la situazione non degenerasse".

Quindi nessun tafferuglio? "Assolutamente no, ci sono rimasti male per l'accaduto ma hanno capito la concitazione del momento. Finito il Cross del Donatore, eravamo alle prese con la partenza del Criterium Giovanile con centinaia di bambini al via, e non sono stati momenti facili. Peraltro l'autore delle offese se n'è andato via subito dopo la fine della sua gara e non si sono nemmeno incrociati, nè con Cherkaoui nè con i suoi accompagnatori. E' stato anzi lo speaker della gara e alcuni altri atleti italiani a rimproverare l'autore dell'offesa, scusandosi per conto suo e mostrando subito solidarietà agli atleti magrebini".

L'autore dell'offesa è stato individuato dagli organizzatori che hanno chiesto al Crupe (Comitato Regionale Umbro Podisti aderenti agli Enti di promozione sportiva) che non prenda più parte alle prossime sei prove del Criterium, a partire dalla prossima tappa del 26 a Sangemini.