Amareggiatissimo Benito Carbone dopo l'inopinata sconfitta con il Vicenza.

Una sconfitta non messa in preventivo, ma tutto sommato giusta alla luce della deludente prestazione dei rossoverdi: "Male il nostro primo tempo, dove siamo stati lenti e poco cattivi non riuscendo a concretizzare. Poi nel secondo tempo abbiamo avuto un altro piglio, c'è stata una bella reazione e abbiamo preso in mano la partita. Purtroppo, quando ormai ero convinto che almeno non potevamo perderla, abbiamo commesso il secondo errore dopo quello in cui abbiamo concesso il gol nella prima frazione".

Non è bastato un buon inizio di ripresa al cospetto di un Vicenza più furbo: "Loro hanno aspettato il nostro errore per punirci. Ce la siamo cercata, dovevamo fare un'altra partita. Si vede che non c'eravamo con la testa. Tra primo e secondo tempo ho detto ai ragazzi che il Vicenza era più aggressivo. Qualcosa è cambiato, ma non è bastato. Sono deluso, non mi aspettavo questa prestazione. Nel finale abbiamo fatto cose allucinanti, Di Noia non doveva farsi espellere e in generale abbiamo perso la testa".

A chi chiede se i cambi sono stati tardivi, Carbone risponde: "Sono stato costretto ad aspettare la fine per vedere come si metteva la partita. Volevo tenere Palombi e poi utilizzare Dugandzic per qualche punizione. Se abbiamo ecceduto nella costruzione del gioco? "Non sappiamo giocare in modo diverso. Ormai abbiamo acquisito questa mentalità, nel primo tempo non abbiamo trovato le giocate perchè siamo stati troppo statici".

Bisoli: "Venire al Liberati mi porta bene, ma vengo sempre espulso"

Di tutt'altro umore Pierpaolo Bisoli, che si conferma bestia nera per i colori rossoverdi: "Evidentemente mi porta bene venire qui, è anche vero che non riesco mai a finire la partita in panchina. Adesso siamo una squadra tosta, abbiamo una grande condizione nonostante l'emergenza. In contropiede abbiamo avuto grandi occasioni anche per il terzo gol. Siamo entrati in campo male nel secondo tempo, subendo un grande gol della Ternana. Poi abbiamo legittimato".

Cosa ha fatto la differenza? "La testa, abbiamo degli interpreti importanti e più la partita va verso il termine più hanno birra in corpo. Fabinho sapevo che più di 40 minuti non poteva dare, sono contento di quello che ha dato. Orlando è un ragazzo del '96, arrivato come un oggetto misterioso e adesso fa già parlare di sè. Sabato abbiamo una partita fondamentale con il Cittadella".