"Nessun dubbio di formazione, è fatta dalla fine della partita con il Frosinone e non ho cambiato idea". Così il tecnico della Ternana Sandro Pochesci in conferenza stampa dopo l'allenamento di rifinitura sullo schieramento anti-Carpi. "Aspettiamo per vedere con un altro giorno di tempo se possiamo recuperare Montalto, oggi si è allenato. Invece non ci sarà Taurino perché ha la febbre".

Così poi sull'avversario di domani sera: "Ancora, in questa situazione di classifica, fare tre punti ci porterebbe a ridosso di squadre che avevano ben altri obiettivi. La mia squadra raccoglie meno di quello che dimostra e noi giochiamo sempre per vincere, poi bisogna sempre considerare gli avversari, gli episodi, le indecisioni, qualche errore. Veniamo da una sconfitta immeritata contro un'ottima squadra, ma ancora non ho visto una squadra che ci ha dominato. Vedo squadre che approfittano di alcune situazioni, di nostri errori e di nostre errate letture. Il Carpi somiglia al suo allenatore, sono molto testardi e Calabro è un vincente nonostante sia il mio opposto: se considerate che qualche anno fa era in Eccellenza. Sarà una battaglia, sappiamo come affrontarli, ma anche lui sa come affrontare noi. E non sono riuscito mai batterlo in quattro anni che lo incontro. Non ha un gioco spettacolare, ma è vincente. Ora siamo amici, anche se ci volevamo picchiare e ci siamo quasi riusciti dopo uno 0-0 che ha premiato lui, ci rispettiamo, perché veniamo da un mondo difficile come quello dei dilettanti".

"In questo campionato nessuno gioca per vincere, ma per non perdere, e questo è forse il mio errore, anche se la nostra tifoseria ci segue per questo. Per me casa e fuori casa non conta, se sono più bravo lo sono sempre. Forse devo imparare anche io a pensare che fuori casa non dovremmo prenderle prima di darle. Domani sera troveremo una squadra come tutte quelle scese qui, con otto giocatori dietro la linea della palla, perché è un calcio più equilibrato, ma sono sicuro che alla lunga la nostra mentalità pagherà, questo perché possiamo vincere con tutti, un'idea che continuerò a portare avanti, anche se con qualche accorgimento".

"Mi arrabbio perché dobbiamo sempre tenere alta l'attenzione. Se perdiamo entusiasmo siamo finiti, il calcio è una cosa bella e divertente, io glielo dico sempre ai ragazzi che sono fortunati e fanno un lavoro che gli piace. E' normale essere tristi quando perdiamo e quando non riusciamo a dare una gioia ai nostri tifosi".

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