Arriva il Grosseto, club tra i nobili decaduti dall’addio del vulcanico Piero Camilli, con al seguito più di un centinaio di tifosi. Ai quali rimane difficile riabituarsi alla serie D dopo le stagioni nella seconda divisione nazionale per una Società, nella quale, almeno in questa stagione, si sono già avuti diversi avvicendamenti, sia a livello dirigenziale, che tecnico. Il nervosismo, caldeggiato da alcuni arbitraggi poco graditi, serpeggia e la lunga squalifica del campo e una multa sonora ne sono la dimostrazione. Ognuno, ad ogni modo, è bene che guardi a casa propria, come l’Orvietana , ancora a caccia di punti per restare nella categoria. Due sconfitte che bruciano, prima di affrontare i maremmani, che è auspicabile non abbiano lasciato il segno. Dalla squadra, dopo un paio di sbandate, è lecito attendersi il ritorno alla giusta traiettoria. Fiorucci, in settimana ha perso Filippo Biancalana, ragazzo che, quanto ad attaccamento ai colori sociali non ha nulla da farsi perdonare. Si è rotto il malleolo, la frattura è composta e questo potrebbe accorciare i tempi di recupero. Gli altri convalescenti, Rosini e Proietto, non sono ancora al meglio. Stringeranno i denti e saranno della partita. Per il resto, ci sono gli hurrà di tutto il gruppo per Emanuele Rossi, fresco di maglia della nazionale e fra gli artefici per il successo degli azzurrini della Lega Dilettanti nella manifestazione internazionale “Roma caput mundi”. La formazione, per il momento, la conosce soltanto il tecnico, Silvano Fiorucci. La trama potrebbe essere la solita, da verificare la conferma complessiva degli attori. Le due ultime partite, nelle quali alla squadra non è riuscito esprimersi al meglio, chissà che, non comportino qualche avvicendamento. L’arbitro sarà Giuseppe Costa di Catanzaro. I numeri dicono che sia facile ad estrarre cartellini gialli. Le ultime due partite, da lui dirette, hanno visto prevalere le formazioni viaggianti. C’è da augurarsi che il vento cambi direzione. I suoi collaboratori arrivano, entrambi, da Castellammare di Stabia: Davide Eliso e Vincenzo Ferrara.

IL PORTIERE ROSSI IN NAZIONALE SERIE D

Ha fatto un effetto, graditissimo, vedere Emanuele Rossi con indosso la maglia azzurra della nazionale. Troppo presto per quella di Mancini, meritata la muta della Rappresentativa Nazionale della serie D. Al non ancora diciottenne portiere dell’Orvietana, il selezionatore, Giuliano Giannichedda, ha consegnato le chiavi della porta tricolore nel Trofeo internazionale, “Roma Caput Mundi”, il cui epilogo si è avuto ieri, con la finale giocata a Frascati. Emanuele ha ripagato della fiducia con prestazioni convincenti, a garantirgli la titolarità in tutte e quattro le gare del torneo. Il ragazzo della “patarina” ha raccolto la palla, in fondo al sacco, soltanto una volta nelle quattro partite giocate dagli azzurrini, sempre vincenti sui pari età canadesi, inglesi e montenegrini, prima della vittoria nella finalissima, opposti alla rappresentativa laziale. Emanuele, cui, nel futuro piacerebbe emulare Cech (portiere ceco ex Chelsea), ha fatto, in questo modo, un discreto passo verso la realizzazione del suo sogno. Davanti a sé c’è ancora tanto lavoro ma: “se il buongiorno si vede dal mattino……..” .

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