Michele Fattorini, stra-to-sfe-ri-co, cala il tris nell’edizione n. 47 della Castellana, che diventa poker con il primo successo del 2015. Si è imposto in un’edizione nella quale la tensione è stata sempre alta, per le condizioni atmosferiche, costantemente incerte, per qualche aggiustamento dell’ultim’ora senza preannuncio, riguardante i dispositivi di sicurezza lungo il percorso, per le numerosissime interruzioni, a causa di uscite di strada, di cui solo le macchine portano i segni, guasti meccanici e quant’altro, in particolare nelle prove del sabato mattina, hanno messo a dura prova l’impianto dei soccorsi previsto nel piano organizzativo. Che, però, ha retto benissimo, a conferma aggiuntiva della preparazione, oramai eccellente, raggiunta dall’Associazione. Fattorini ha vinto perché è stato il migliore di un lotto altamente competitivo che aveva Denny Zardo quale punto di riferimento. Il trevigiano non ha regalato nulla, battendo il suo stesso record nella prima salita e subito migliorato da Michele, cercando di far meglio nella seconda, dopo la modifica ai rapporti del cambio, senza, peraltro, riuscire ad aver ragione del rivale. Le cui intenzioni, dichiarate a fine gara, arrivavano ad ipotizzare il tempo di 2’46” per avere qualche certezza in più. Ha corso due manche quasi in fotocopia, sempre sotto ai 2’48”, imponendosi in entrambe, ottenendo anche il record per somma dei tempi. Coloro che hanno avuto il privilegio di assistere al passaggio della Norma di Zardo e dell’Osella di Fattorini nel tratto di strada prospiciente il bivio per Osarella, potrà vantarsi per aver seguito qualcosa di irripetibile. Zardo, utilizzando tutta la sede stradale, si è inventato una traiettoria per far sembrare rettilineo un tratto curvoso e in contropendenza, pagandolo, forse, con un leggerissimo alleggerimento sul pedale dell’acceleratore nell’uscita. La manovra di Fattorini è stata altrettanto spettacolare ma un pochino più rotonda con il risultato di indirizzare meglio il muso dell’Osella verso il tratto successivo. Roba, magari, di qualche centesimo, ma per battere un campione quale Denny Zardo, serviva mettere insieme tanti piccoli particolari. La lotta per l’assoluto non mette in secondo piano un ottimo Angelo Marino, con la Lola Formula 3000, la stessa con la quale Zardo stabilì l’ormai vecchio record nel 2016, né altre sfide importanti, anche contro il cronometro, al centro della due giorni motoristica orvietana. Sul tipo di quella ingaggiata fra i due sardi veloci, Farris e Vacca, con quest’ultimo in grande rimonta nella seconda manche, fermato da un guasto meccanico a poco più d’un chilometro dal traguardo. Che dire, se non bene anzi benissimo, di Ettore Bassi, l’attore pilota, testimonial della Castellana, quinto assoluto e primo fra i prototipi con propulsore motociclistico, nonché allievo modello del prof. Daniele Pelorosso in un corso accelerato alla scoperta dei segreti della Castellana. Daniele, per quanto lo riguarda, andava alla ricerca del triplo successo, classe, gruppo e record per la E1 ITALIA 2000, attraverso la prestazione La Clio, preparata da Kedda, era dello stesso avviso e, per il commerciante di tessuti orvietano è stato en plein. Filippo Ferretti ha calcato di nuovo il gradino più alto del podio, migliorando il record personale e aggiudicandosi, inoltre, il premio speciale fra gli Under 25. Superlativo Gianluca Carboni con la Wolf, sceso di oltre sette secondi rispetto al tempo del 2018. E ha avuto ragione chi annunciava Alessandro Caprioli. La sua Gloria va meglio, ma Alessandro ci sta mettendo del suo. Leonardo Spaccino, sabato si era disimpegnato ottimamente in una manovra mozza fiato su un tratto di strada sporco d’olio. Ha fatto benissimo domenica, domando, a suo piacimento la Subaru, affermando, però, che si poteva far meglio. Felicissimo Gabriele Bissichini per aver messo tutti in fila i rivali della PRODE. Vittoria di classe e di gruppo per il pilota e preparatore nella nuova sede di Lubriano. Il doc. Andrea Bonifazi ha dimostrato di non temere le salite, lui abituato a confrontarsi con gli avversari in pista. Ma il primo posto, fra i più belli ed emozionanti, è stato quello ottenuto da Riccardo Trippini, il pilota di Civitella del Lago, la cui partecipazione era stata in dubbio per le difficoltà nel reperire i ricambi per la sua Honda. Quattro salite, tutte di ottimo livello e senza errori, ripagate dalla coppa del primo, con un vantaggio di soli 18/100 su un avversario che non è proprio l’ultimo arrivato, unitamente al secondo alloro per la vittoria di gruppo. Abbastanza per far festa nel paesino sopra il lago di Corbara. Michele Mocetti demolisce la barriera dei 4’. La Saxo si conferma macchina vincente, peccato che la stagione volga al termine. Babbo Massimo, per non essere da meno, infila un primo di classe e secondo di gruppo. Più che bene per il giovane-..anta, alla sua prima corsa stagionale. Quando le classi sono numerose, non manca mai qualche piccola polemica, ma è un gioco delle parti. Valentino Polegri è quello che riesce meglio a tenere la scia del vincitore Merli. E’ buon secondo con 10/100 sul terzo arrivato. Difficile che, stavolta, abbia qualcosa da rimproverarsi. Sempre nella classe RS.14, l’esordiente, Massimiliano Loia perde posizioni nella seconda manche per problemi di motore. Giulia Gallinella ottiene quello che cercava, centrando il tempo che si era prefissata, stabilisce il record personale e va a occupare il secondo posto nella classifica delle dame, appannaggio di quel gran personaggio che risponde al nome di Deborah Broccolini. Non falliscono la coppa di classe, Enrico Pascucci e Marina Pasqualoni. Per Elisa Francese, Massimiliano Batella, Silvano Laschino, Domenico Bordino, Stefano Spagnoli, Andrea Tei, solo la soddisfazione per aver portato a entrambe le manche, di cui non hanno gioito Giammaria Marrocolo, Giampiero Olivieri, Margherita Vezzosi, Mattia Chioccia, Luca Chioccia, Francesco Laschino, bloccati da avarie o uscite.
La gara per vetture storiche, feudo dei fratelli Stefano e Giuliano Peroni, primo e secondo, buoni riscontri per Luciano Posti, Marco De Palma.

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