Scaricare responsabilità su altri è ormai sport nazionale tradizionalmente più praticato. Non sfugge a questa regola il direttore sportivo della Ternana Stefano Capozucca che nella conferenza stampa di questa mattina, post retrocessione, si è lasciato andare a un paio di affermazioni a dir poco stucchevoli, per non definirle in altri modi poco gentili. La prima perla: "I programmi li fanno gli investitori, non il ds", come a dire che con un budget ristretto si può fare ben poco. Insomma è colpa della società che aveva poca disponibilità economica. Per fortuna ormai tutti hanno modo di informarsi e di vedere che ci sono professionisti non solo in B, ma anche in A, in grado di fare calcio a un buon livello anche con ridotte risorse economiche. La seconda perla riservata alla stampa locale: "La maggior parte di voi non ci ha mai aiutato. Ho sempre detto ai giocatori di non leggere i giornali e non guardare le trasmissioni". La maggior parte dei colleghi, compreso il sottoscritto, per una ragion di stato, perché in possesso di un'anima rossoverde, ha cercato di non infierire su macroscopici errori individuali e di squadra al contempo, cercando di sostenere con l'obiettivo di arrivare alla salvezza, come ha fatto la maggior parte dei tifosi, chi in campo non ha lesinato l'impegno. Ma d'altra parte gli alibi sono la caratteristica del ds, uno su tutti quello invocato a difesa della cessione di Falletti approfittando di chi nella tifoseria criticava il rendimento del giocatore. Un cattivo segnale quello di gennaio, che ha dato il via libera a chi ha cercato di abbandonare la nave prima che affondasse. In arrivo molte figurine, qualcuno è arrivato anche infortunato e si è visto poco o niente in campo. Insomma una gestione del momento quanto meno censurabile. Nel calcio se non ci sono i risultati paga l'allenatore, un aspetto che dovrebbe riguardare anche chi ha costruito la squadra. Capozucca dopo l'ultima stagione della presidenza Agarini è tornato sul luogo del delitto, adesso anche basta.

E adesso restano le macerie. Sotto contratto ci sono solo 8 calciatori: Luperini, Casasola, Iannarilli, Franchi, Capuano, Boloca, Labojko e Viviani, salvo errori ed omissioni. In 5 torneranno dai rispettivi prestiti: Corrado, Donnarumma, Di Tacchio, Bogdan, Rovaglia, Capanni, Garau e N'Dir; ma quasi tutti non sono destinati a restare. I giovani migliori (Amatucci, Distefano, Favasuli, Lucchesi, Raimondo) Fiorentina e Bologna non li lasceranno certamente in serie C. L'auspicio è che la società riesca a individuare una figura competente, magari giovane e ambiziosa in piena sintonia con società e ambiente, per ricostruire un organico in grado di poter lottare per cercare di risalire.

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