Dal Libero Liberati al Westfalenstadium. Italia-Albania stasera (ore 21) a Dortmund, esordio degli Azzurri di Spalletti agli Europei 2024, sarà una partita del tutto speciale per Luca Laurenti, ternano di 35 anni, responsabile atletico della prima squadra dell'Albania allenata dal brasiliano Sylvinho.

Dopo aver lavorato due anni con la Ternana come preparatore dei Giovanissimi nazionali e come preparatore della Primavera, svolgendo contemporaneamente il ruolo di secondo preparatore e recupero infortunati in prima squadra, a portarlo in Albania nel 2017 fu l'ex commissario tecnico Christian Panucci (che nel frattempo era subentrato a De Biasi come allenatore della nazionale) conosciuto proprio ai tempi della breve parentesi in rossoverde: «Quando arrivò la nuova proprietà Unicusano capii che non c'erano possibilità di restare - racconta Luca - presi la decisione di andarmene e dopo pochi giorni arrivò la chiamata di Panucci». Responsabile della preparazione atletica della prima squadra, Laurenti si occupa di organizzare gli allenamenti, programmare ritiri, seguire i calciatori albanesi sparsi in tanti campionati.

«Quando ho visto il sorteggio ho pensato solo che sarà bellissimo - spiega - ho incrociato gli Azzurri già due volte, ma debuttare al mio primo Europeo contro l'Italia sarà un'emozione particolare. Lo definiscono girone di ferro, ma penso che in queste competizioni il bello sia proprio affrontare le nazionali più forti. La crescita dell'Albania passa attraverso queste partite. La qualificazione rappresenta per noi un grande traguardo, ma era un nostro obiettivo. Sulla carta eravamo la squadra della terza fascia dopo Repubblica Ceca e Polonia, eppure ci siamo qualificati come primi. Siamo ottimisti e contenti di avere un girone così».

Militando in paesi diversi tra cui Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Russia, Arabia, i giocatori della nazionale albanese hanno metodologie di lavoro differenti. Ed è questo l'aspetto più difficile nel lavoro di Laurenti: «Dobbiamo puntare sulla gestione dello stato di forma e capire se devono allenarsi in gruppo o in maniera specifica. Facciamo sedute di forza e lavoriamo molto con la palla perchè il tempo a disposizione è poco».

Piccola curiosità. Nella nazionale albanese la prima lingua è l'italiano: «Lo parlano i calciatori, l'analista, il dottore, Sylvinho che è stato vice di Mancini, il secondo Doriva che ha giocato in Italia e poi c'è Zabaleta che è argentino». Insomma una partita speciale per un giovane professionista che è partito da Terni e con serietà e tanto lavoro ha conquistato passo dopo passo il palcoscenico internazionale.

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