"Pensare solo al campo" questa la parola d'ordine di mister Ignazio Abate alla vigilia della sfida in casa della Vis Pesaro, tra lo spettro penalizzazione e l'incertezza sul futuro societario. Quanto ha resistito la bolla in cui si è isolata la squadra e quanto le voci societarie possono influire? "Mettiamo le cose in chiaro - dice Abate - non parliamo dell'extra campo. Sarei bugiardo a dire che non ci interessa, ma ci interessa di più il segnale che dobbiamo dare ai tifosi. Vogliamo fare una partita orgogliosa di grande attaccamento alla maglia. Ci siamo isolati con gruppo squadra, magazzinieri, fisioterapisti, direttori. Mai come questa settimana ho capito che alleno gruppo di uomini veri. Stiamo tutti vicino, hanno a cuore le sorti della squadra, vogliamo fare una bella stagione".

Impossibile però non pensare a quello che sta succedendo fuori dal rettangolo verde e alla probabile penalizzazione di 2 punti per il mancato pagamento di tutti i contributi Irpef e Inps di maggio-giugno 2024: "Dobbiamo pensare solo al campo. Sappiamo alcune cose, altre no. Ad esempio non sappiamo se arriveranno i punti di penalizzazione. La squadra è pronta a tutto, sono punti conquistati sul campo e ci girerebbero i cosiddetti in caso ci venissero tolti. Abbiamo il dovere nei confronti della nostra gente che dal primo giorno ci ha sostenuto di mettere anima e corpo per fare una prestazione orgogliosa contro una squadra difficilissima. Parlare di queste cose non mi interessa perchè porta via energie. Anche questa settimana grande impegno, intensità e attaccamento alla maglia. Siamo in crescita, dobbiamo pensare solo a noi stessi. Vis Pesaro squadra forte, ben allenata, dovremo fare una partita da Ternana".

La squadra ha dato buoni segnali contro il Pineto: "Le conferme me le aspetto tutti i giorni. Se i ragazzi hanno questa costanza di rendimento la crescita ci sarà. L'apprendimento non è mai costante, ma passa anche per momenti in cui non girano le cose, in cui si fa un passo indietro e poi tre avanti. I ragazzi sono stati bravi a crederci nei momenti di difficoltà e mettersi a disposizione. Abbiamo da migliorare la lettura della gara, come capovolgere la situazione, come mettere gli avversari nella loro metà campo. Con il Pineto ho visto un'anima e quell'anima non ci deve mai abbandonare per superare i momenti duri che ci saranno durante la stagione".

Tre partite ravvicinate: "Anche gli ultimi due anni in Primavera ho fatto 16 turni infrasettimanali. Non mi fascio la testa, cerchiamo sempre di mettere in campo la formazione migliore. Siamo all'inizio, le valutazioni si fanno step by step. I complimenti vanno fatti ai ragazzi, non a me. Ci siamo uniti tanto in questo periodo, i frutti dovremo raccoglierli domani in una partita difficile. Ma la squadra è pronta dal punto di vista caratteriale".

Da una società al Milan alla prima esperienza tra i professionisti si è ritrovato in questa situazione: "Ringraziando Dio ho avuto una carriera in cui mi sono tolto soddisfazioni ma anche io sono partito dal basso. Nessuno mi ha regalato niente e dentro di me sapevo di dover partire con umiltà, cercando di imparare e migliorare giorno per giorno. Il mio tempo nel settore giovanile era finito, ringrazierò sempre il Milan, ma dentro di me sapevo che volevo e dovevo partire dal basso per fare esperienza. Per iniziare una nuova professione bisogna tornare a quando avevi fame e rabbia di arrivare ai massimi livelli, quindi mi sono rimesso in gioco e sono arrivato in una piazza prestigiosa che vuole tornare in alto. Mi auguro che il percorso possa coincidere insieme, non sono venuto qui fasciandomi la testa. Ho conosciuto due direttori fantastici, persone perbene in campo e di elevato spessore. Mi manca un po' la famiglia ma sono felice di essere qui e potermi attaccare ancora di più ai tifosi per crescere e fare qualcosa di importante. Pensando con positività le cose gireranno a favore di questa piazza.