Si è spento nella notte all'età di 69 anni dopo una lunga malattia Ernesto Bronzetti.

A darne notizia il genero Furio Corsetti, membro del Trio Medusa, sposato con una delle figlie di Bronzetti. Procuratore, intermediario, agente di calciatori e allenatori, consulente particolare del Real Madrid e uomo di fiducia del presidente Florentino Peres. Ernesto Bronzetti è stato uno straordinario uomo di calcio. Uno di quelli che, come si dice, si è fatto da solo. Partendo dal basso, facendo la gavetta, scalando le gerarchie del mondo del pallone passando da una stanza dei bottoni all'altra. Non era un semplice procuratore. Piuttosto, una garanzia per un club come il Real Madrid. Un personaggio in grado non solo di curare gli interessi dei suoi assistiti, ma di indossare la veste delicata e scomoda del mediatore.

A lui si sono rivolte le società che volevano portare a termine l'affare impossibile. L'uomo dietro le quinte in grado di muovere le pedine che fanno sognare i tifosi e rendono magico il mondo del calcio. Di parlantina furba e schietta, con la cadenza ternana mai dimenticata a discapito dei lussuosi salotti, compresi quelli televisivi, che era solito frequentare, è diventato il miglior alleato delle società. Mediatore del Milan per alcune operazioni con l’estero, soprattutto con la Spagna. E fu "spagnolo" uno dei suoi colpi più celebri. Quando Christian Vieri passò all'Atletico Madrid diventanto mister 90 miliardi. Per non parlare di Pato e Rivaldo portati al Milan e Tevez alla Juventus. Ma non solo calciatori, come detto. Fu grazie a lui che Ancelotti arrivò alla corte merengues liberandosi del Paris Saint Germain.

Soprattutto, per i ternani e i tifosi rossoverdi, fu l'uomo che salvò la Ternana liberandola dalla fallimentare gestione Migliucci trovando il nuovo acquirente in Gaspare Gambino. E costruendo, pezzo dopo pezzo, la Ternana forse più amata degli ultimi 30 anni. Quella a cavallo tra gli anni '80 e i '90 con Claudio Tobia in panchina e Doto, Garritano, Sciannimanico, Renzi, Catto, Pochesci, Eritreo, i fratelli Spinelli, Gabriellini, Strano, Simeoni, Caccialupi, Gori, Forte e Cocco in campo. Quella che portò 15.000 ternani in esodo a Cesena un caldo pomeriggio di giugno per uno spareggio che valeva la serie C1. Quando costruire una squadra significava anche scegliere gli uomini giusti, in grado di vivere in simbiosi e specchiarsi con una città intera. Quando a costruire la squadra fu Ernesto Bronzetti, quella Ternana non se la scorderà mai nessuno.