"Mancanza degli adempimenti nei confronti delle calciatrici Fontana Marika Mascia e Dos Santos Taina Franciele; mancato invio della disponibilità del campo di gioco; mancato versamento della fidejussione". Per questi motivi la Covisod ha bocciato la domanda d'iscrizione della Ternana Femminile.

Terminato ieri sera l'esame delle domande d'iscrizione al prossimo campionato di Serie A Elite della Divisione Calcio a 5 femminile, l'organismo di controllo ha iniziato ad inviare alle società le lettere di esito positivo o negativo. Le società avranno tempo di presentare ricorso fino al 25 luglio secondo le modalità e nei termini previsti dal C.U. n. 1146 del 12 giugno 2019. Vuol dire che è possibile sperare solo in caso di piccoli assolvimenti formali e burocratici o di pagamenti effettuati in ritardo. Le motivazioni della Covisod, di fatto, escludono ogni possibilità di ricorso da parte del club rossoverde. Il 26 luglio terminerà l'esame dei ricorsi, il 29 la Covisod spiegherà in una relazione l'iter per ammissioni ed esclusioni, tra il 30 e il 31 luglio l'ultima definitiva parola da parte della Lega Nazionale Dilettanti che deciderà le squadre al via del prossimo campionato.

Non ci sarà purtroppo la Ternana Femminile che in sette anni ha fatto sognare tanti tifosi e regalato alla città due scudetti e una Supercoppa. L'esito peggiore ma in un certo senso anche annunciato. Il destino della Ternana Femminile era in realtà segnato già dal 15 luglio. Il giorno in cui è scaduto il termine per la presentazione della domanda d'iscrizione con relativa documentazione e pagamento delle fidejussioni. La ventilata proroga al 19 luglio non è stata mai confermata ufficialmente dalla Divisione Calcio a 5 e comunque non avrebbe cambiato le cose.

I soldi non sono mai partiti e vano è stato il tentativo della società che domenica sera ha diffuso un comunicato dove sosteneva "di aver reperito i fondi per ottemperare agli obblighi di iscrizione per ciò che concerne il pagamento delle morosità pari a 9.657 euro". Annuncio che nella giornata di ieri, lunedì 22 luglio, quando era atteso il responso della Covisod, ha scatenato il tam tam dei tifosi. Un disperato passaparola tra chi era disposto, pur di non far morire le Ferelle, a mettere di tasca propria 100 euro per arrivare attraverso un'ipotetica colletta ai fatidici 10.500 per la domanda d'iscrizione. Nello stesso comunicato la società aggiungeva infatti: "Rimane inteso che se non verranno reperite le restanti 10.500 euro la domanda d'iscrizione verrà bocciata, senza poter effettuare nessun tipo di ricorso o altro".

Ma la colletta è andata deserta e sui social ha iniziato a montare la rabbia dei tifosi. Presi di mira in particolare l'assessore allo Sport Elena Proietti ma anche il presidente della Ternana Stefano Bandecchi, "colpevole" - secondo alcuni - di aver ritirato la sua disponibilità al contributo di 100.000 euro. Bandecchi invece aveva posto una sola condizione: che fossero sanate tutte le pendenze del club che si aggirano intorno ai 122.000 euro. Pendenze che nessuno ha sanato, così come nessuno ha fatto i versamenti per contenzioni e fidejussioni e nessuno intenzionato a rilevare la società si è affacciato allo studio dell'avvocato Carignani dove sono depositati i libri contabili. La disponibilità last-minute per pagare i contenziosi con Taina Santos e Marika Mascia è arrivata solo il giorno prima del pronunciamento della Covisod, rivelandosi di fatto inutile visto che - annunci a parte - i soldi non sono stati versati così come non è stata versata la fidejussione. E per la Ternana Femminile adesso non c'è più neanche la più flebile speranza.

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