Il Maitani (Lorenzo) non avrebbe mai potuto immaginare che a dirimere il confronto tra la Città del Palio e quella della Rupe avrebbe concorso una partita di calcio. Quella fra Orvietana e Siena prevista domenica al Muzi. Il Duomo di Siena, un po’ più anziano, e la Cattedrale di Orvieto sono in competizione da secoli per il primato di bellezza. Il Maitani, che spese il suo genio in tutte e due le città, sarebbe stato l’unico arbitro con le competenze per dare un giudizio definitivo. Sarà, oltremodo, interessante seguire ciò che accadrà sul campo, considerato che è annunciata la presenza di sportivi e tifosi spinti dalla curiosità o richiamati da quanto di buono fatto fino a ora dai due team. A dirigere la sfida non sarà un architetto-scultore-capomastro quale fu Maitani nelle due fabbricerie ma Diego Castelli di Ascoli Piceno (quarta stagione in serie D – esordio 14042022) alla seconda uscita nella serie D in questa stagione. L’Orvietana, adesso terza in classifica, si presenta all’appuntamento carica di buoni propositi e sgombra di testa perché “nel confronto ha meno da perdere”. Questo è almeno il pensiero di Enrico Broccatelli (Zenga), primo collaboratore di Antonio Rizzolo. Zenga afferma anche di concordare su quanto detto in settimana da Daniele Proia numero 10 biancorosso nell’intervista rilasciata in settimana: “Appunto dicevo di non cambiare atteggiamento. Dobbiamo affrontare la partita come tutte le altre. La classifica parla chiaro, trattasi di un big match. Sono le sfide che ognuno vorrebbe giocare nelle quali servirà ancora qualche stimolo in più per confermare il nostro valore”
Parole che segnalano una forte crescita di autostima da parte del gruppo giocatori. L’infermeria, che sembra voler seguire il trend, si è quasi svuotata. Rimane a presidiarla il solo Manoni, uscito malconcio dall’ultima trasferta, che ne avrà, comunque, per poco.
Paletta e Berardi, così come Fabri sono tutti e tre abili ma per minutaggi differenti – conferma il D.S. Severino Capretti. Lo schieramento potrebbe vedere la conferma dei due “braccetti” che operano sulle fasce, pronti a contrarsi o estendersi alla bisogna contribuendo, tra le altre cose, a produrre un filtro meno permeabile nella fase di non possesso. Al casting per il ruolo hanno preso parte diversi pretendenti. Davanti, Panattoni e Caon sono impazienti di ricevere più palloni giocabili. A Rizzolo la soluzione.

Foto di Emanuele Ubaldi

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