Un cancello chiuso e scarsa illuminazione. Così la zona davanti alla palestra dell'Istituto di Ragioneria ITC Cesi è diventata ultimamente ad alto rischio e un incubo per chi esce dai corsi serali della palestra.


Colpa del cancello che impedisce l'accesso alla palestra e costringe le macchine a parcheggiare nello spiazzo superiore, privo di illuminazione e spesso frequentato da prosititute e malintenzionati.


L'unico lampione che funziona è quello davanti al nuovo Bocciodromo Prampolini, ma non basta. Chi esce dalla palestra, deve risalire la strada in salita e al buio più completo, rischiando di cadere preda di malintenzionati.


Due aggressioni registrate solo nell'ultimo mese. Una ragazza che frequenta il corso di parkour in palestra, avvicinata minacciosamente da un sessantenne con intenzioni tutt'altro che amichevoli, e il presidente della neonata Asd Paddle dei Draghi, Stefano Proietti, che da pochissimo ha inaugurato il primo campo da gioco di questa specialità in Umbria.


"Uscendo dal Prampolini - racconta Proietti - ho intravisto due malintenzionati che venivano verso di me. Nella zona è buio pesto e il cancello chiuso obbliga a parcheggiare in una zona lontana dalla struttura. Ho fatto in tempo a chiudermi in macchina, poi le due ombre si sono dileguate".


Ancora più agghiacciante il racconto della ragazza. L'episodio è stato raccontato da Simone Bicorgna, presidente dell'Asd Art Du Déplacement Academy Umbria che tiene i corsi proprio nella palestra del Federico Cesi, in una lettera aperta inviata al dirigente del Settore Servizio Edilizia Scolastica della Provincia di Terni, Donatella Venti, e al Gestore della palestra dell'Istituto Federico Cesi per attività extra didattiche.


"Un uomo sulla sessantina le ha sbarrato la via con la sua autovettura - racconta Simone a Sporterni.it - i fari abbaglianti puntati contro e le si è fatto incontro minacciosamente. La ragazza è riuscita ad entrare nella sua autovettura e a chiudersi dentro in tempo, mentre l'uomo le urlava contro battendo aggressivamente i pugni sul finestrino e cercando di aprirle la portiera". A quel punto la ragazza, sotto shock, ha chiamato aiuto con il suo cellulare e lo staff della palestra è arrivato mettendo in fuga il malintenzionato.


Maria Cristina Fiocchi è la custode della palestra e negli ultimi tempi ha deciso di farsi venire a prendere dal marito quando la sera deve chiudere, al buio ovviamente e con la macchina parcheggiata lontano, i cancelli dell'istituto. "Il cancello è stato chiuso due anni fa per sicurezza, ma davanti alla palestra è buio pesto. I lampioni non funzionano e la zona ultimamente è frequentata di notte da macchine con dentro persone singole. E' una cosa abbastanza inquietante. Non sai mai chi puoi incontrare. Un po' di illuminazione in più farebbe almeno da deterrente".