Club di Lega Pro sul piede di guerra dopo la richiesta al presidente Francesco Ghirelli di convocare una Assemblea straordinaria prima del Consiglio Federale dell'8 giugno che determinerà il futuro del calcio italiano post Covid-19. Vista la richiesta avanzata in data 1° giugno l'unica possibilità sarebbe un incontro in via telematica la mattina dell'8.

Secondo quanto raccolto da TuttoC.com, il numero uno della Lega Pro, nella giornata di ieri, ha risposto ai team spiegando loro che non vi è la materiale possibilità di svolgere correttamente le due riunioni nello stesso giorno. Di parere opposto gran parte dei club che avevano richiesto l'Assemblea e che hanno accusato Ghirelli, in un'altra lettera, di non voler convocare l'Assemblea.

Chiedendo anche chiarimenti in merito all'ultimo Direttivo dal momento che sarebbe stata effettuata una votazione (quella su promozioni delle prime e retrocessioni delle ultime) senza prima la convocazione dell'Assemblea. E in contrasto, secondo i club sul piede di guerra, da quelle che sono le disposizioni dell'UEFA che chiederebbe la disputa di playoff e playout a tutti i club coinvolti, evitando promozioni e retrocessioni dirette.

Un caso finito addirittura sulla scrivania del Ministro dello Sport Spadafora e su quella del presidente del CONI, Malagò. Parte dei club di C in questione, infatti, ha inviato una diffida per non permettere alla FIGC di prendere decisioni sulla Lega Pro prima dello svolgimento dell'Assemblea. Con quest'ultima tutta ancora da convocare e nella quale si prospetterebbe anche la richiesta di sfiducia al presidente Ghirelli.

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