Trionfo azzurro al 35° campionato del mondo di tiro all’elica, al TAV Ghedi, in provincia di Brescia. Nazionale italiana guidata dal commissario tecnico Rodenghi ha visto i suoi tiratori salire ben 17 volte sul podio iridato, conquistando 3 ori, 5 argenti e 3 bronzi individuali e 3 ori e 3 argenti a squadre. Tra questi ad aggiudicarsi il titolo mondiale c’è anche il ternano Roberto Proietti, che si è imposto nella categoria Senior (da 55 a 64 anni), salendo sul gradino più alto di un podio totalmente azzurro visto che l’argento è andato al romano Fabio Parisi e il bronzo a Claudio Sangiorgi di Faenza. “Conquistare questo titolo prestigioso per giunta in Italia regala emozioni particolari – ha detto Proietti – il livello è stato molto alto, mi sono preparato al meglio negli allenamenti, ma occorre prepararsi molto bene a livello mentale. La cosa principale è la concentrazione e dalla mia c’è anche l’esperienza, ho cercato di isolarmi, anche perché non ero stato fortunato dovendo andare in pedana al mattino, con il sole negli occhi. Nella prima serie da 30 eliche ne ho centrate 28, stesso risultato dei due compagni di nazionale per cui sono andato allo spareggio con un’altra serie da 5 e poi ne è servita un’altra per avere la meglio". In questi casi di parità infatti si va avanti ad oltranza fino a che non ci sono errori: Proietti ha vinto con un +9 contro il +7 di Parisi, mentre Sangiorgi si è fermato al primo barrage con un 4 su 5. Il ternano, che aveva già vinto un titolo Assoluto nel 1998 ed è all’esordio in questa stagione nella categoria Senior, è passato alla specialità dell’elica nel 1995, dopo aver gareggiato nel tiro al piattello specialità Fossa Olimpica a buoni livelli. Lui stesso ci spiega le differenze per queste due tipologie di bersaglio: “La particolarità è che i due bersagli no hanno le stesse traiettorie: il piattello sai da dove esce e la direzione che prende, l’elica può andare in ogni direzione e per questo si può essere più o meno fortunati. Alla fine però è sempre la tua abilità, la tua concentrazione che conta. E’ una specialità molto praticata in Italia, ma ci sono altre nazionali molto forti come ad esempio gli Stati Uniti, che vanta il numero più alto di atleti; ma anche Argentina, Egitto e Portogallo sanno farsi valere”.

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