"Ci sono quasi 4 milioni di persone - commercianti, artigiani, lavoratori autonomi, delle attività artistiche e dello sport - che solo nel mese di marzo hanno perso almeno 9 miliardi di fatturato a causa della cessazione parziale o totale della loro attività".

Comincia così la lettera che Stefano Lupi, presidente del Comitato Fair Play Umbria, indirizza all'assessora regionale allo Sport Paola Agabiti. L'emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio tra gli altri settori anche il mondo sportivo. "Nel 2020 - scrive Lupi - per via del coronavirus si prevede un crollo dei consumi di 52 miliardi. Il movimento sportivo umbro al pari del resto d’Italia è in grande difficoltà".

Quali interventi mettere in campo per garantire ancora un futuro alle società sportive e a tutto il movimento? "Il momento è di estrema difficoltà per tutti - continua Lupi - parliamo di sportivi, di praticanti, di società sportive dilettantistiche che rappresentano una parte importante della nostra comunità, assolvendo ad un primario un ruolo sociale ed economico. Necessitano stanziamenti da poter destinare alle Associazioni Sportive Dilettantistiche, mediante la predisposizione di Bandi Regionali che possano contribuire a garantire la ripresa e la prosecuzione delle attività. Molte associazioni durante ogni anno sportivo affrontano duri sacrifici grazie all'impegno quotidiano di presidenti, dirigenti, istruttori che svolgono il loro impegno in modo volontaristico. La crisi comporterà purtroppo un impoverimento generale".

Sostegno alle società sportive ma anche alle famiglie in difficoltà che nei prossimi mesi potrebbero non essere nelle condizioni economiche per garantire la prosecuzione dell'attività sportiva ai propri figli: "Abbiamo pertanto l’obbligo di garantire il diritto allo sport ed alla salute, prevedendo dei contributi alle famiglie umbre per consentire loro di far praticare lo sport ai propri figli. Non si può lasciare questo onere alle singole società sportive che, soprattutto per gli sport più popolari, già ora si fanno carico del mancato versamento delle quote per chi non può pagarle" aggiunge l'ex delegato provinciale del Coni.

Lupi infine chiede alla Agabiti tre azioni ben precise. Prima cosa "sensibilizzare i Comuni e le Province, proprietarie di impianti sportivi in gestione da parte delle asd, per l’annullamento dei canoni di concessione pubblica o degli affitti per la fine dell’anno in corso e per l’anno sportivo 2020/2021, adoperandosi per una moratoria riguardo il versamento dei tributi locali ed una riduzione del costo delle utenze (luce, acqua, gas)".

In secondo luogo "istituire un fondo di rotazione e garanzia per sostenere il pagamento di almeno tre mensilità dei canoni di locazione presso strutture di proprietà privata, oltre al pagamento delle tasse e delle bollette delle utenze da parte delle asd, in attesa di rinegoziazione delle condizioni per l’anno prossimo".

Infine una maggiore tutela "con un adeguato sostegno economico, di tutti quei collaboratori sportivi che vivono di sport, anche quelle posizioni di soggetti che, pur percependo solo rimborsi spese, fanno dello sport la loro fonte di sostentamento primario".

Per evitare che l'emergenza Coronavirus abbia anche nel lungo periodo effetti devastanti nel senso di una diminuzione della pratica sportiva, secondo Lupi "occorre avere il coraggio di far partire dall’Umbria una richiesta alle federazioni nazionali ed agli enti di promozione sportiva affinché riducano i costi di tesseramento e le quote di iscrizioni ai diversi campionati. Lo Sport è soprattutto un movimento sociale e culturale. Se non ci sarà un aiuto economico per le associazioni sportive, molte di loro avranno seri problemi nel riprendere il programma degli allenamenti e garantire un corretto e costante svolgimento delle attività".

foto Nunzio Foti

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