“Questo matrimonio non s’ha da fare”, si legge in una pagina dei Promessi sposi. “Questo Campionato non s’ha da fare”, si leggerà, sperando che così non sia, nella storia della Castellana. Il rischio latente di una non fine della pandemia ha, infatti, costretto, a malincuore, l’Associazione della Castellana a cancellare la data del 25 ottobre per la disputa del master dei Campioni, prova finale per l’assegnazione del titolo italiano fra i migliori classificati nel CIVM e TIVM. Il comunicato di ACI Sport è di ieri, sotto l’aspetto formale non fa una piega, ma il Presidente della Castellana, Luciano Carboni vuole aggiungere qualcosa: “Certamente, perché abbassando le saracinesche, dopo la comunicazione ufficiale, si rischia di far credere che abbiamo avuto paura. Le cose non stanno proprio così e vediamo di mettere un po’ d’ordine. Riteniamo essere persone serie, la decisione non è stata soltanto sportiva, perché coinvolge la città, i nostri concittadini, i nostri sponsor e il mondo delle corse. Abbiamo molto a cuore Orvieto, gli orvietani e la loro sicurezza. Gli organi cui sono demandate le decisioni avevano elaborato un protocollo, sulla falsariga di quello formulato per le corse in pista, decisamente complicato da mettere in atto nelle cronoscalate. Qualora avessimo deciso per il sì e la gara, per qualche motivo non avesse avuto luogo, oltre ad esserne cancellata la validità per l’anno successivo, sarebbe stata sottoposta a indagine per l’accertamento di eventuali responsabilità e il rischio di sanzioni penali. Ditemi voi, se un Presidente e il Consiglio di un’Associazione dilettantistica, senza scopo di lucro, potevano spingersi a rischiare tanto. Senza contare il timore di una manifestazione senza piloti, perché la stagione non è ancora iniziata, le cancellazioni si susseguono e sono già molti i driver che hanno già annunciato di riprendere l’attività l’anno prossimo. C’è poi il discorso sponsor. I nostri sono storici e certamente, la maggioranza non avrebbe fatto mancare supporto anche per il 2020. Ve ne sono altri, più piccoli ma anch’essi decisivi per la quadratura del bilancio, i quali, per tante ragioni, tutte inerenti la crisi profonda delle attività commerciali ecc., potevano, giustamente, prendersi un anno sabbatico. L’incasso zero, per le porte chiuse e la drastica riduzione delle quote d’iscrizione dei piloti avrebbero fatto il resto. Casse sociali vuote e pericolo di non sussistere le condizioni minime per riproporre l’avvenimento neanche l’anno prossimo. Con la rinuncia, invece, resta tutelato il diritto, con identica validità, per l’anno 2021. Voglio ringraziare, quanti, a cominciare dall’Amministrazione comunale, ditte, operatori commerciali, Soci, collaboratori, avevano già garantito il loro appoggio per la stagione corrente. Andiamo, semplicemente, in pausa, per tornare, forti e motivati il prossimo anno.

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