Una lunga intervista, una quarantina di minuti, in cui Danilo Petrucci ha parlato di passato, presente e futuro nella trasmissione "A Tutto Campo" condotta a Tele Galileo, come ogni venerdì sera, da Lorenzo Pulcioni. In videoconferenza anche le domande di Moreno Sturaro e Mauro Marchegiani di Sporterni. Il pilota ternano, veramente visto a 360°, ha parlato della stagione che ha chiuso la sua esperienza con la Ducati, della passione per il cross e del suo futuro con il suo nuovo team Tech 3 con la KTM ufficiale a disposizione.

Nel week end per Petrucci c'è l'esperienza nel Motorally di Sardegna: "E' un'esperienza che volevo fare da tempo perché il sogno è quello di partecipare un giorno alla Dakar, completando così tutte le esperienze motociclistiche. Noi piloti di MotoGp siamo in sella nei vari circuiti per un tempo limitato e con i tecnici che ti assistono e ti spiegano. Nella navigazione il pilota si deve mettere alla prova da solo. E' una sfida che mi piace quella di stare sempre sopra la moto. Dal minicross da bambino ho sempre avuto la passione per il fuoristrada e la prima licenza l'ho presa con il trial. Da una vita faccio il trasformista perché l'obiettivo che ho sempre avuto è stato quello di arrivare al massimo nella velocità. Ce l'ho fatta, ce la sto facendo ma in futuro vorrei tornare alla mia prima passione. C'è quindi il desiderio di imparare a navigare con la moto e mi si è presentata questa occasione dato che mi è stato addirittura proposto di fare la gara. Correrò con una 450 di cilindrata, scelta obbligata, ma anche la moto più completa affidandomi a un team di riferimento dove sarò compagno di squadra di Cerruti che sta per vincere il Campionato Italiano. Poi la 450 si usa anche per la Dakar..."

Nella mente di Petrux c'è nell'immediato però la KTM per la MotoGP 2021: "Sono contento di questa scelta, sono stato in Austria in estate e recentemente a Colonia , in galleria del vento per le prove utili per l'aerodinamica. Non possiamo infatti ancora girare con la moto, i test ufficiali sono previsti per febbraio. Il 2020 è stato particolare, molto strano, con la maggior parte dei piloti che sapeva di dover cambiare team. Io ho avuto tempo per trovare posto per disputare un'altra stagione in MotoGP. E questo perché la Ducati ha deciso in anticipo di non rinnovarmi il contratto. Al di là di tutto sia io che la Ducati abbiamo fatto le migliori scelte. Nello specifico nella galleria del vento si studiano la regolazione, la posizione di guida, l'aerodinamica. Si vede l'impatto del mio corpo sulla moto, compresi tuta e casco. Questo per riuscire ad avere i migliori tipi di carena. Da regolamento se ne possono omologare solo due tipi e nel caso della KTM siamo 4 i piloti con la stessa moto, per avere i set up completi si dovrà trovare un compromesso. In MotoGP si cerca maggiormente più l'aderenza che la velocità in rettilineo. L'obiettivo è il bilanciamento per evitare l'impennamento e la moto deve stare più schiacciata a terra. Sono molto fiducioso visti i progressi mostrati nell'ultimo campionato dalla KTM (3 vittorie con doppietta di Oliveira e Binder e i podi di Pol Espargaro, n.d.r.) e poi un collaudatore come Danny Pedrosa è una garanzia assoluta".

Un passo indietro per commentare l'ultimo Motomondiale in Ducati e il rapporto con Andrea Dovizioso:
"Il fattore aerodinamico è stato importante, quest'anno i rettilinei sono stati un problema, eravamo meno potenti rispetto al 2019. Se nel rettilineo non riesce ad avvicinarti è difficile stare con i primi. Non posso sapere se è stato un discorso di motore. Anche il cambio gomme al posteriore è stato un problema sia per me che per Andrea e non siamo riusciti a fare meglio. Comunque anche l'atmosfera al box a livello umano non era il massimo. Per quanto riguarda l'episodio di Aragon, non penso di aver pregiudicato la gara di Andrea. Poi lui ha le sue ragioni, io le mie, ormai fa parte del passato. Ho ricevuto anche critiche per averlo aiutato, alla fine non gli ho fatto perdere punti come qualcuno ha detto, ma in quel momento evidentemente c'era da riempire non si trovavano altri argomenti. C'erano già stati momenti di tensione con Andrea quando nel 2019 eravamo vicini in classifica, ma io non avevo ancora un contratto per la stagione successiva. Ad ogni modo come facevo sbagliavo, con Dovi come facevo facevo male, ma ormai è andata e non ho rimpianti. Comunque c'è una maggiore pressione in un team ufficiale e non arrivare a podio viene vissuto come una tragedia".

Le due vittorie, Mugello e Le Mans, quale la più bella?
"Il periodo passato tra Mugello e Le Mans è stato un tormento. A Mugello è stato bellissimo, in Italia, ma un successo troppo grande da metabolizzare. La vittoria di Le Mans invece me la sono proprio goduta. Forse sarebbe stato meglio fare il contrario a livello cronologico".

Per chiudere la letterina a Babbo natale di Petrux: "Mi aspetto un 2021 con la possibilità di tornare alla normalità uscendo da questa emergenza sanitaria. Spero di poter fare le gare che già sono state messe nella bozza di calendario uscendo anche dall'Europa. Vorrei essere più costante e lottare lì davanti con i migliori. Ad ogni modo spero che da qui a febbraio i giorni passino velocemente perché non vedo l'ora di provare la nuova moto e spero mi piaccia. Tra le richieste anche il ritorno della Ternana in Serie B".

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