Da circa un anno siamo in piena crisi da Coronavirus. Numerose sono le aree colpite e tra queste, a farne le spese, è stato sicuramente il sistema scolastico e quello universitario. Sebbene la didattica a distanza in un certo qual modo abbia sopperito all’impossibilità di seguire in presenza, per ovvi motivi, per alcune facoltà i limiti della DAD sono stati particolarmente sentiti proprio perchè molte attività accademiche erano incentrate sulla necessaria presenza.

Parlo di Scienze Motorie. Purtroppo i protocolli imposti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) impongono lo svolgimento delle attività motorie individualmente e in condizioni sicure a casa o all’aperto, nei pressi della propria abitazione. Sebbene fare attività fisica è una routine a cui non tutti riescono ad abituarsi, in realtà fare dello sport rientra in quei comportamenti che, se si ha la costanza di farli propri, ci preparano al meglio per quando torneremo alla normalità.

Come fare attività motoria in sicurezza

Ma se vogliamo capire come fare attività motoria in tutta sicurezza non possiamo non ricorrere ai consigli degli esperti in materia. Professionisti che dopo un percorso di studio mirato in scienze motorie si sono affermati nel settore. Secondo gli esperti le palestre sono tenute a seguire le norme di distanziamento con ingressi sono contingentati ed è obbligatorio l’utilizzo di dispositivi igienici. Regole basilari per garantire agli sportivi di praticare l’allenamento in tutta sicurezza e controllati.

Secondo altri nelle palestre dovrebbero essere presenti pannelli che permettano di separare le macchine cardio e le macchine isotoniche e di garantire una distanza di due metri da un soggetto a un altro durante l’allenamento, arieggiando spesso l’ambiente.

Come spiegato dal vice-presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Claudio Mastroianni, ordinario di malattie infettive alla Sapienza di Roma, il problema “delle palestre è che sono luoghi chiusi e frequentati da molte persone che vi 'stazionano' a volte per tante ore e non per pochi minuti. [...] Il sudore non può essere fonte di contagio e neppure l’affanno o la respirazione degli altri, se non ci sono colpi di tosse o starnuti. [...] Quindi, il problema è l’affollamento della sala in cui ci allena”.

Proiettato tutto questo in un’ottica scolastica e accademica, per sopperire alla distanza, i docenti si sono prodigati a dispensare materiali attraverso differenti modalità. C’è chi si è orientato su programmi fisici presenti in rete; chi ha realizzato uno spazio virtuale personale con esercizi e attività varie; chi ha sopperito all’attività fisica con un approccio più teorico. Insomma in maniera diversa docenti ed alunni hanno provato a seguire un programma attraverso iniziative intraprese per far continuare le attività motorie in tutta sicurezza, evitando di rinunciare alla parte pratica della materia.

Per i più sportivi e appassionati che vogliano intraprendere un percorso universitario impostato su scienze motorie, visto il tempo trascorso a casa, perchè non frequentare un’università telematica riconosciuta? La formazione a distanza è diventata fondamentale, e oggi più che mai realtà come Unicusano consentono un bilanciamento tra lavoro e percorso accademico nelle modalità che si ritengono più adatte ai propri impegni.

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