Il Bologna FC 1909 comunica di aver affidato la panchina della Primavera a Stefano Morrone, che si lega al Club fino al 30 giugno 2026 più un’opzione per l’anno successivo.

Nato il 26 ottobre 1978 a Cosenza, ha iniziato la sua carriera calcistica proprio nel settore giovanile del club calabrese, avviando un percorso da professionista che lo ha visto protagonista tra Serie A e Serie B, fino al ritiro avvenuto a Pisa, esattamente dieci anni fa. Dopo il ritiro dal calcio giocato, ha intrapreso la carriera da allenatore nel Parma — società in cui ha militato come giocatore dal 2007 al 2013 — guidando inizialmente le formazioni Under 17 e Beretti. Nel 2016 viene promosso temporaneamente alla guida della prima squadra per due partite. Al termine di quella stagione si trasferisce al Sassuolo, dove prosegue il percorso nel settore giovanile, arrivando alla guida della Primavera fino al febbraio 2019. Nella stagione successiva diventa viceallenatore di Fabio Grosso al Brescia, ruolo che ricopre anche nelle successive esperienze al Sion (Svizzera) e al Frosinone, formando un solido binomio tecnico.

Nell’estate 2023 entra nello staff della Ternana come collaboratore tecnico di Cristiano Lucarelli. Un anno dopo, nel luglio 2024, viene nominato allenatore dell’Under 19: nella stagione di Primavera 2, conduce le giovani “Fere” fino ai playoff promozione, dove vengono eliminate al primo turno dalla Virtus Entella.

Dopo la firma in rossoblù, ha dichiarato: «Sono felicissimo di iniziare questa nuova avventura in un grande club come il Bologna. Già nella scorsa stagione avevo seguito molte partite, e quando è nato l’interesse della società ho iniziato a guardarle con ancora più attenzione. Qui c’è un ottimo gruppo: dopo aver conquistato la salvezza al playout, mi aspetto ancora più motivazione in vista della prossima stagione. Quando si soffre, l’anno dopo si deve ripartire con ancora più energia. La sofferenza fortifica, e noi siamo pronti a fare bene. Ho iniziato ad allenare presto perché è sempre stata una mia passione, e sono felice di poterlo fare lavorando con i giovani. Voglio essere un allenatore capace di trasmettere entusiasmo, energia e passione. Mi piace creare un ambiente positivo, anche attraverso racconti e aneddoti che aiutino i ragazzi a capire il mondo che li aspetta nel calcio professionistico. L’obiettivo è crescere, sia come tecnico che insieme ai ragazzi. Mi piace un calcio aggressivo, propositivo, orientato alla verticalità. Il mio intento è costruire un contesto sano e ambizioso, in cui i giovani possano svilupparsi al meglio e arrivare pronti al salto in prima squadra. Ho affrontato Italiano diverse volte da giocatore, e sono contento di ritrovarlo ora qui a Bologna».

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