La terza tappa della Dakar ha visto l'equipaggio italiano dell'Italtrans Rcing con Danilo Petrucci, Daniele Bellina e Marco Arnoletti, classificarsi al 9° posto. In testa nella generale della categoria Camion Martin Macik (Repubblica Ceca) dopo la selezione fatta dalla massacrante frazione articolata sulle 48Ore. E proprio Petrux è tornato a raccontare quanto successo nella tappa in cui c'è stato anche un bivacco notturno tra i due spostamenti di 900 chilometri complessivi. “La 48h Chrono è stata durissima, ma davvero bella – ha raccontato il ternano – avevamo iniziato bene, combattendo per il quinto posto nonostante una piccola foratura sulla ruota anteriore destra. Sapendo che dovevamo andare sulle dune ho dato il comando a Claudio e con l'aria sono riuscito a gonfiare la gomma forata mantenendo sempre una buona pressione. Poi intorno al km720 c'era un punto di navigazione difficile, con tante auto in giro che cercavano la strada giusta e tanta polvere. Abbiamo perso la strada e Claudio purtroppo è rimasto bloccato in un banco di sabbia. Abbiamo scavato sabbia per un'ora e siamo riusciti a tirare fuori il camion e a ripartire. Ho iniziato a guidare per l'ultima parte veloce. Improvvisamente le sospensioni si sono rotte e hanno tagliato il tubo del sistema d'aria e abbiamo perso la ruota anteriore destra. Non solo, senza sistema d'aria era impossibile gonfiare i cuscini per cambiare la gomma. Siamo stati fermi un’altra ora a 30 chilometri dall’arrivo. Claudio e Marco hanno trovato il modo di gonfiare i cuscini e abbiamo cambiato la ruota. Eravamo sfiniti e con le labbra bruciate. Senza sospensione abbiamo terminato a bassa velocità. Come sempre la Dakar è una lezione di vita. Perdi la strada e non sai da dove vieni e dove devi andare. O rompi qualcosa e pensi che tutto sia perduto. Ma come nella vita, quando sei disperato, l'unica cosa che vuoi fare è andare avanti. Un problema diventa opportunità".