"Nelle foto lo riconosci facile, è l'unico coi capelli brizzolati".

A volte chi deve scrivere una storia fa delle domande effettivamente molto sciocche. Anche quando ti danno tutte le dritte necessarie, nel caso specifico Carlo Teofoli, responsabile dell'As Miranda Pro Furino che gioca nel campionato amatoriale Uisp: "Sabato contro il Ferentillo, nella prima di campionato, Lupetto festeggerà 50 anni di calcio giocato" aveva fatto sapere in settimana. E per chi dà a te e non a un altro una così gustosa notizia, l'articolo può accompagnare solo.

Lupetto è il soprannome di Giorgio Tommasi, ed era intuibile che l'unico coi capelli bianchi nella foto di squadra in mezzo a tanti ragazzi fosse proprio lui. Lui che ovvimente Facebook non ce l'ha, motivo per cui ci vogliono cinque minuti più del necessario a sfogliare il profilo della squadra per individuarlo. Molto più facile, dopo averci parlato, capire cosa passa nella testa di un uomo di 64 anni che non si è ancora stancato di vestire pantaloncini e scarpette.

"Ho iniziato da giovane nel 1966 con gli Allievi di quello che all'epoca si chiamava Circolo Dopolavoro Aziendale Terni al vecchio stadio di viale Brin". E già qui sale un po' di invidia visto che chi scrive, quel mitico stadio con la parabolica, ha fatto solo in tempo a intravederlo prima che fosse demolito per farci un notevolissimo parcheggio.

"Poi ho giocato con la Gianfardoni, Allievi, Juniores e tre anni in prima squadra. Sono partito militare e quando sono tornato nel 1975 ho iniziato nel campionato amatoriale Uisp: per 14 anni con la Gramsci e poi 21 anni con il Miranda che adesso si chiama Pro Furino". Ecco in sintesi la storia calcistica di Giorgio, anzi Lupetto.

Di soddisfazioni se ne è tolte: "Ho fatto parte della rappresentativa over 35 a livello nazionale. Siamo stati a giocare le fasi nazionli a Riccione, Tirrenia, Senigallia. Un anno con la Gramsci abbiamo disputato la Coppa Italia nazionale a Firenze e anche se siamo usciti al primo turno è stata una grande esperienza. Poi tutti i vari tornei, non mi sono fermato un attimo".

Una vita per lo sport sarebbe stato il sottotitolo ideale visto che di professione lavora all'ufficio sport del Comune di Terni dal 1978, dopo essere entrato in Comune come assistente bagnante. In campo il suo ruolo è quello di terzino destro: "I piedi erano buoni, adesso diciamo che sono discreti". Pochi i gol segnati, ma questo è un dettaglio e poi non si può mica chiedere tutto a chi gioca in difesa: "Per fortuna ho fatto il rigorista un periodo, ma poi ho lasciato spazio ai giovani".

Quei giovani con cui non si stanca di condividere lo spogliatoio, anzi: "Adesso per me non conta giocare 10 o 15 minuti, conta stare in gruppo. Stare coi giovani mi piace, mi fa sentire giovane. Tutti ci scherzano molto volentieri con me, e io accetto le battute. Sono sempre stato un tipo tranquillo".

Più che un tipo tranquillo, oseremmo dire anche un esempio: "Il calcio amatoriale è importante per tutti coloro che amano questo sport. A me ha consentito di conoscere tante persone e stringere amicizie. E' una valvola di sfogo e io non ho vizi o abitudini particolari. Mi piace solo stare in mezzo alle persone".

Tanto che, oltre alla Pro Furino, "Lupetto" ne ha pensata pure un'altra: "Mi sono aggregato al gruppo 'Sabato all'Oratorio' dove giocano tutte persone di una certe età, ma c'è anche chi ha avuto trascorsi importanti nel calcio, come Claudio Montepagani che ha giocato con la Ternana e il Lecce".

Il ricordo più bello di questi 50 anni di calcio, paradossalmente, è il più recente: "Sabato scorso, nella prima partita di campionato contro il Ferentillo le due squadre si sono schierate al centro del campo per applaudirmi. Mi sono emozionato perchè non me l'aspettavo. E' stata la cosa più bella che potesse capitarmi".

La curiosità la fa da padrone e non si può non chiedere il segreto per stare in forma a 64 anni: "Tanto fa la passione, sono sempre andato ad allenarmi. Facevo la preparazione estiva coi ragazzi del San Carlo e mi fermo solo due mesi in estate. Oltre agli allenamenti, ogni tanto vado a correre per conto mio perchè non bisogna fermarsi mai. Di infortuni seri non ne ho mai avuti per fortuna, ultimamente qualche problemino al ginocchio ma finchè regge".

Già, finchè regge. Da una domanda banale in apertura, l'intervista non poteva che chiudersi con un'altra domanda banale: fino a quando giocherai? "Il certificato del medico dice che è tutto ok. Giocherò fino a che ne avrò voglia e fino a che sarò in grado".

E' il calcio, ovvio...

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