"Non so come andranno a finire le cose, ma ci sarà da dare spiegazioni sia in caso di salvezza che di retrocessione. Si dovranno spiegare tante cose, tanti particolari, con nomi e cognomi. Il presidente non si nasconde, la piazza vuole spiegazioni ed è giusto che sia così. Un disimpegno? Non lo so, chiaramente si dovrà vedere come finisce il campionato". Parole di Stefano Dominicis, lo scorso 22 marzo all'Ospedale di Terni in occasione della consegna del macchinario donato dalla Ternana Calcio al Santa Maria grazie all'incasso del derby.

Parlerà la società, ma lo farà attraverso un comunicato atteso a brevissimo giro (più oggi che domani). Non sarà molto probabilmente nè per ringraziare Fabio Liverani nè per annunciare il rinnovo di Danilo Pagni. Nè, come era ventilato, per lanciare attacchi al Comune di Terni, con cui la Ternana Calcio ha un contenzioso da tempo intorno alla convenzione per l'utilizzo dello Stadio Liberati. Parlerà (metaforicamente) Simone Longarini per annunciare ufficialmente ciò che negli ultimi anni è stato sempre detto più o meno in via ufficiosa. E cioè che la Ternana Calcio è in vendita.

E stavolta la famiglia che ne detiene le quote di maggioranza sembra aver deciso veramente di passare la mano. A chi, quando e come, ovviamente non è dato saperlo al momento. Sappiamo con certezza che c'è un mese di tempo per iscriversi al prossimo campionato. E che secondo quanto riferisce l'avvocato Romano Sciarretta "la procedura esecutiva nei confronti delle quote sequestrate è stata estinta e che la controparte che aveva introdotto l'azione di sequestro è stata soddisfatta o quanto meno ha rinunciato a procedere". Si tratta del 51% delle quote (pari al 29,20% delle quote totali della Ternana Calcio) della Sviluppo Editoriale s.r.l. (proprietaria a sua volta del 57% delle azioni totali della Ternana Calcio mentre il restante 43% è detenuto da Edoardo Longarini) in mano sempre da Edoardo Longarini e la cui custodia è affidata al custode giudiziario Costantino Franci, che dal canto suo non conferma nè smentisce la notizia. Insomma, dice Sciarretta, il credito che era stato all'epoca rivendicato è stato estinto o differito. Il che lascerebbe presupporre il via libera alle operazioni di vendita.

Un mese per trovare un nuovo acquirente o piuttosto operazione già avviata e conclusa? In questo secondo caso, il comunicato della società dovrebbe - a logica - limitarsi ad annunciare l'avvenuta cessione. Anche perchè cosa dovrebbe succedere se in questo mese non si dovessero affacciare interlocutori seri e affidabili è tutto da scoprire. La famiglia Longarini potrebbe, come sempre dichiarato fin qui, non dare ascolto a proposte di avventurieri decidendo di proseguire. Oppure, stanca di portare avanti il "progetto" potrebbe decidere di passare la mano al miglior offerente, chiunque esso sia. Nomi di personaggi legati al mondo del calcio a cui la Ternana farebbe gola ce ne sarebbero molti, a cominciare da Piero Camilli già proprietario di Grosseto, Pisa e Viterbese. E se non dovesse arrivare nessuno e la famiglia non volesse lo stesso continuare? Per la Ternana sarebbe la fine, ma per Longarini sarebbe un danno d'immagine totale.

Quello che appare probabile è che Simone Longarini non userà la leva della minaccia di lasciare Terni e la Ternana Calcio per cominciare l'ennesimo braccio di ferro con Palazzo Spada. Perchè stavolta sembra proprio che la famiglia abbia deciso di passare la mano. Più facile farlo con un parco giocatori ristretto (eufemismo) e la squadra ancora in Serie B. E Liverani? Non gli mancano le proposte. Come ha già detto, senza un segnale serio da parte della Ternana le valuterà. E pare che ci sia già la Salernitana pronta a fargli la corte.