Mancano ormai tre giorni al verdetto decisivo di venerdì 7 settembre e un po' per scaramanzia un po' per romanticismo, il patron della Ternana Stefano Bandecchi ha deciso che oggi, domani e dopodomani l'impianto audio dello stadio Liberati trasmetterà per tre volte consecutive, alle 11.00 ed alle 16.00, la canzone "Don Chisciotte" di Francesco Guccini. E' la settima traccia del disco Stagioni uscito nel 2000.



"Colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte, com'è vero nella Mancha che mi chiamo...Stefano Bandecchi". Non era proprio così il verso cantato da Francesco Guccini, ma a parte il nome del protagonista, il resto cambia poco. Un testo che si rifà alla storia del Don Chisciotte della Mancha di Miguel de Cervantes. Dedicato a tutti coloro che lottano per essere migliori, per migliorare il mondo e mettere fine alle ingiustizie. Dall'epica al calcio di oggi il passo è lungo, ma il patron della Ternana Stefano Bandecchi sembra in effetti un po' Don Chioscitte, ormai da due mesi in prima linea per far valere i diritti della Ternana e più in generale ristabilire un senso logico alla giustizia sportiva dopo il caos del calcio estivo legato ai ripescaggi.

"Testardo, idealista, troppi sogni nel cervello" lo ammonirebbe il più realista Sancho Panza che non a caso si accontenta di un castello. Forse anche Bandecchi a volte è stato "più ingenuo dei bambini", e anche se non sembra certo "un pazzo scatenato" sappiamo tutti che il rischio di "stroncarsi fra le pale dei mulini" è alto. Ma se "il potere è l'immondizia degli umani" e nel mondo, anche quello del calcio, regna il "capitale", a maggior ragione tifiamo per il patron rossoverde un po' Don Chiosciotte e per la sua battaglia. Che riesca, alla fine di questa lunga e pazza estate calcistica,"con questo brocco e questo inutile scudiero al potere dare scacco e salvare il mondo intero". E se non fosse il mondo intero, basterebbe anche solo quello rossoverde.