Il direttore sportivo della Ternana Luca Leone ha rilasciato un'intervista al sito SuperNews sul momento difficile legato all'emergenza coronavirus e al modo in cui la società sta affrontando la sospensione del campionato. Il DS rossoverde ha parlato anche dei provvedimenti economici attuati dalla dirigenza e ha espresso anche un'opinione in merito alle misure fiscali pensate per risanare economicamente il campionato della Lega Pro. Ecco l'intervista integrale.

Quali sono le condizioni di salute dello staff e della squadra della Ternana?

"Siamo tutti in salute. Anche se non ci possiamo vedere, ci sentiamo puntualmente. Al momento, i ragazzi stanno eseguendo un protocollo di lavoro da eseguire a casa e sono monitorati giornalmente dal nostro preparatore atletico e dal mister. Per il resto, siamo tutti in attesa di nuove direttive".

Gli allenamenti risultano sospesi fino al 13 aprile. Che tipo di allenamento stanno svolgendo gli atleti, costretti in casa?

"Mantenendo le restrizioni del decreto, non possiamo che far allenare i nostri giocatori presso le proprie case. Sicuramente, non si tratta di un lavoro idoneo per la preparazione di una partita, ma serve per mantenere una buona tonicità muscolare".

Tra le varie opzioni per questa stagione c’è anche quella della totale chiusura del campionato. Sarebbe una scelta meno dannosa di quella di proseguire a porte chiuse?

"Credo che io non sia la persona più indicata per dire ciò che possa essere o non essere dannoso. Sicuramente, siamo molto dispiaciuti per non poter fare il nostro lavoro, problema globale e comune, e per non poter praticare la nostra passione. Oggi, ciò che è dannoso non lo sappiamo. Da una parte, esiste la questione economica, dall'altra quella sulla salute: bisogna capire cosa è più importante. Credo che la priorità adesso sia tutelare la salute di tutti noi, quindi qualsiasi altro tipo di "danno" passa in secondo piano. Certamente, in una proiezione futura, ci saranno altri problemi, che siano economici, organizzativi o relativi al prossimo campionato. Tuttavia, la priorità è quella della salute, ed è per questo che siamo fermi. Tutto il resto si vedrà nel momento in cui avremo la sicurezza di star bene".

Al momento, la Ternana risulta quinta in classifica a 51 punti. Il sogno della Serie B è svanito o credete ancora in un riscatto nei playoff, qualora dovesse esserci un'eventuale ripresa della stagione?

"Non è svanito nulla. Abbiamo le nostre carte da giocare fino alla fine. Quando e se ci sarà data la possibilità di giocarcele, lo faremo. Su questo, non ci sono dubbi".

La società è riuscita a coprire gli stipendi dei propri tesserati? Sono stati effettuati dei tagli dal punto di vista economico?

"Si è raggiunto un accordo con la società per una decurtazione dello stipendio. I nostri ragazzi sono stati bravi a capire il difficile momento che stiamo attraversando e sono andati incontro alla società, che ci è sempre stata vicina e non ci ha mai fatto mancare nulla. Ci riteniamo delle persone fortunate, abbiamo un dialogo diretto con la dirigenza volto a risolvere la situazione nel miglior modo possibile. Con grande senso di responsabilità, cerchiamo di andare incontro alle scelte della società: si tratta di mettersi nei panni di tutti. Io sono sicuro che i calciatori, dalla Serie A alla Serie C, saranno pronti ad appoggiare i propri club, perché solo il calcio può salvare il calcio: le grandi devono aiutare le più piccole, ci dobbiamo aiutare tra noi per far sì che possa ricominciare tutto nel migliore dei modi".

Quale delle misure proposte dal presidente Ghirelli necessita maggiormente la Lega Pro?

"In questo momento, la Lega Pro necessita di una riforma in grado di farla diventare una realtà autosostenibile. E' molto difficile realizzare ciò, dal momento che il nostro campionato è privo di introiti provenienti da diritti televisivi. Sicuramente, il semi-professionismo o l'abbattimento dei costi di lavoro costituirebbero un passo importante per la Lega Pro. Io credo fortemente che la Serie C debba diventare semi-professionistica, ma che soprattutto i ragazzi di 24 o 25 anni che iniziano a giocare in questa serie debbano affiancare all'attività agonistica anche un lavoro part-time. La Lega Pro deve iniziare a dare un futuro agli atleti, perché molto spesso all'età di 32 o 33 anni questi giocatori non hanno guadagnato abbastanza per sentirsi economicamente sereni. Non avrebbe senso fare professionismo in questa serie, ma i calciatori potrebbero imparare un mestiere la mattina e allenarsi il pomeriggio: questa sarebbe un'idea per preparare i ragazzi al futuro, perché sono pochi quelli che approdano in Serie B o Serie A , permettersi così un ingaggio maggiore e un futuro più sereno. La Lega Pro dovrebbe avere questa mission. Nel momento in cui, poi, si ha un contratto precario e una carriera non lunga, che dura al massimo fino ai 35 anni, dal mio punto di vista chi gioca in Lega Pro dovrebbe fare un passo ulteriore, dovrebbe cercare di guardare al futuro sfruttando o la possibilità di lavorare presso un imprenditore, un presidente di una società e imparare un mestiere, altrimenti la situazione diventa complicata".

A livello dirigenziale ci sono state delle novità, come per esempio la nomina a vicepresidente per l'ex arbitro Paolo Tagliavento. Alla luce dei nuovi cambiamenti, quali sono le aspettative e i piani futuri della società?

"Sono abbastanza chiari. Il presidente Bandecchi vuole riportare la Ternana in Serie B quanto prima possibile. Questa è la filosofia della società che noi tutti abbiamo stampato bene in testa. Noi lavoriamo per questo. Spero che il presidente possa riconsegnare a questa città quella Serie B che lui, quando è arrivato, ha purtroppo perso. Puntiamo a risalire in Serie B".

FONTE: http://news.superscommesse.it/calcio/serie-c/2020/04/ternana-il-ds-leone-tagli-sugli-stipendi-per-aiutare-la-societa-il-semi-professionismo-in-lega-pro-fondamentale-395014/

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