Obiettivo raggiunto. I tifosi rossoverdi hanno chiuso la loro giornata di protesta con la soddisfazione di aver ulteriormente smosso le acque attorno ala "caso Ternana". Dopo l'interessamento su scala nazionale di radio DeeJay (è possibile scaricare l'mp3 della puntata del programma condotto da Ivan Zazzaroni cliccando qui - grazie al forum www.rossoverdi.com) i tifosi rossoverdi hanno messo a segno un altro gol.
Di fronte ai botteghini del Liberati, alle 12 c'erano circa 200 tifosi, pronti a ritardare l'ingresso dei pullman di Ternana e Avellino adottando la tecnica della resistenza passiva. Il numero dei partecipanti alla clamorosa manifestazione è andato via via aumentando con il passare dei minuti, tanto che all'arrivo delle squadre, gli autisti non hanno potuto far altro che spegnere i motori e aspettare di fronte al muro umano che gli si opponeva.
Cori contro la società: nessuno si è salvato. Tanto i fratelli Andrea e Simone Montemari quanto Giuliano Pesce, passando per Emanuele ed Edoardo Longarini.
Le forze dell'ordine non hanno potuto far altro che cercare di convincere i tifosi ad alzarsi per lasciare spazio ai pullman. Ma il succo della protesta era proprio quello di avere rilevanza nazionale e di ritardare l'ingresso delle squadre. Logico che la risposta dei tifosi alle richieste di abbandonare la strada sia stata negativa.
Così le forze dell'ordine sono state chiamate ad un intervento fuori dal comune: sollevare i tifosi, uno ad uno, con tutte le attenzioni del caso. Due o anche tre poliziotti per tifoso. L'ultimo a cedere è stato Tonino, punto di riferimento per i ragazzi della Curva Est.
Il pullman della Ternana è poi passato in mezzo ad un mare di gente che ha continuato la propria protesta, tenendo fuori dai cori la squadra rossoverde.
Un altro gol per la città di Terni. Un gol che vale doppio, perchè Terni sta dimostrando che la fede clacistica può balzare nelle prime pagine senza atti violenti.