L‘Holter cardiaco e pressorio rappresenta un metodo diagnostico molto importante, e in certi casi davvero essenziale, soprattutto per quei pazienti affetti da cardiopatie conclamate o per i soggetti ipertesi e con sintomatologie di rilievo. Questo esame, inoltre, può rilevarsi utile anche per quei soggetti che, pur apparentemente sani, hanno uno stile di vita alterato e stressante o poco salutare.



Utilissimo, ad esempio, per individuare l’insorgenza di fenomeni disfunzionali dell’attività cardiaca o pericolosi effetti ischemici alle coronarie. Negli ipertesi l’esame è particolarmente consigliato per la valutazione delle variazioni pressorie, soprattutto in osservazione a particolari condizioni d’interesse clinico come il rialzo mattutino, l’ipotensione e calo notturno.

ECG Holter Cardiaco 24 H


L' Elettrocardiogramma dinamico di Holter è la registrazione continua dell’ECG nelle 24 ore. Si ottiene con applicazione di elettrodi al torace registrando i dati su un piccolo registratore portatile che viene consegnato al paziente. L’ apparecchio consente di registrare tutti i battiti del cuore per 24 ore (più di 100.000) in tutte le situazioni della vita quotidiana. Si può così registrare tutta l’attività elettrica del cuore e correlarla con gli eventuali sintomi segnalati dal paziente. E’ indicato nelle aritmie cardiache e nei disturbi che non sono evidenziabili da un semplice esame ECG. E’ uno strumento prezioso per l’individuazione delle cause di dolore toracico, ischemie silenti, vertigini ed altri sintomi comuni. L’esame non è affatto pericoloso, è indolore e non ha controindicazioni.

Holter Pressorio


Il monitoraggio pressorio delle 24 ore (Holter Pressorio) è un test non invasivo che consente di registrare la pressione arteriosa continuativamente per 24 ore, mediante un piccolo apparecchio fissato in vita con una cintura. Il monitoraggio pressorio è molto utile nei pazienti che hanno una ipertensione arteriosa instabile (in cui cioè i valori della pressione arteriosa variano molto da un momento all’altro), nei pazienti ipertesi in terapia farmacologica per controllare che il farmaco agisca in ogni momento della giornata e non solo per alcune ore (la pressione alta danneggia le arterie anche se rimane alta solo per alcune ore della giornata), nei pazienti che pur avendo la pressione arteriosa normale durante il giorno accusano sintomi che possono far pensare ad improvvisi aumenti o diminuzioni della pressione come vertigini, sbandamenti, vampate, sudore freddo, senso di svenimento, testa vuota, sanguinamento dal naso. E’ utilissimo nei pazienti ipertesi che prendono medicine per abbassare la pressione ed accusano saltuariamente dei disturbi, per capire se questi sono legati ad un eccessiva diminuzione della pressione. E nei soggetti in sovrappeso e con roncopatia notturna per valutare l'eventuale associazione tra sindrome delle apnee nel sonno ed ipertensione notturna. Viene consigliato dopo una valutazione cardiologica o per monitorare l’atleta che pratica attività sportiva a livello agonistico.

Cardiopatia e controlli periodici


La visita cardiologica - solitamente completata dall’esecuzione dell’elettrocardiogramma - rappresenta la base imprescindibile per la diagnosi e la cura di un problema cardiaco. Serve ad accertare la natura di sintomi come dolore toracico, affanno, sincope, capogiri, palpitazioni e verificarne eventualmente il legame con disturbi di tipo cardiaco. Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte o di invalidità, e sono destinate a crescere a causa dell’aumento della longevità. Spesso non è sufficiente la classica misurazione della pressione o l’elettrocardiogramma, ma sono necessari esami più approfonditi per permettere al medico specialista di tarare con precisione la terapia.

Extrasistole e attività sportiva


L’extrasistole può insorgere a qualunque età, anche nell’infanzia, particolarmente nella fase di crescita. In alcuni casi, quando peggiorano con il riposo, sono dovute a squilibri chimici dell’organismo o ad alterazioni elettrolitiche, a problemi gastrici e di digestione, come l’ernia iatale o il reflusso gastroesofageo, all’assunzione di alcuni farmaci, all’abuso di alcol e droghe, ad ansia, stress ed eccessivo esercizio fisico. In altri casi, quando aumentano con l’attività fisica, sono spesso segno di patologie cardiache, quali fibrillazione atriale e scompenso cardiaco, o cardiocircolatorie, come ipertensione, insufficienza aortica o mitralica. Per escludere l’esistenza di patologie cardiache o di altra origine, in aggiunta alla visita cardiologica sono necessari esami strumentali quali elettrocardiogramma, ECG dinamico di Holter 24 H, e nei casi dubbi ecocardiogramma-color-Doppler, per valutare la struttura del cuore.

Nei soggetti sani un’attività fisica regolare può avere effetti positivi sulla diminuzione delle extrasistoli, si può quindi continuare a praticare sia un’attività sportiva amatoriale che agonistica.
Gli atleti sono sottoposti ad esami semplici e sotto sforzo solitamente a scadenza annuale. E’ comunque dovere di ogni atleta segnalare, o al responsabile sportivo, o al proprio medico, la comparsa di sintomi, soprattutto in corso di sforzo fisico. La presenza di una cardiopatia limiterà l’intensità dell’attività fisica in base al tipo di patologia. Ma anche al paziente cardiopatico si consiglia una moderata attività fisica regolare. Solo nei casi più gravi si consiglia il riposo assoluto.

Il cuore dell'atleta durante lo sforzo fisico

A riposo la Gittata Cardiaca di un atleta allenato è sovrapponibile a quella di un soggetto sedentario di pari età e superficie corporea, circa 5 L/min in un soggetto adulto di corporatura media. La differenza tra il cuore dell'atleta e quello del sedentario diviene chiara durante lo sforzo. In atleti molto allenati di resistenza, la GC massima può raggiungere eccezionalmente i 35 - 40 L/min, valori in pratica doppi di quelli raggiungibili da un soggetto sedentario. L'allenamento non modifica sostanzialmente la frequenza cardiaca massima che è determinata dall'età del soggetto.



Valori così elevati di GC sono invece possibili grazie all'aumento della Gittata Sistolica, conseguente alla cardiomegalia. La Gittata Sistolica, già superiore in condizioni di riposo (120 - 130 ml per battito contro i 70 - 80 ml del sedentario), può nell'atleta raggiungere durante lo sforzo i 180 - 200 ml e più, in casi eccezionali. Il cuore allenato aumenta la GS rispetto ai valori di riposo in misura superiore a quella del cuore di un soggetto sedentario; infatti a parità d'intensità dell'esercizio la Frequenza Cardiaca nell'atleta è sempre largamente inferiore a quella del sedentario (bradicardia relativa durante lo sforzo).



Oltre a queste, vi sono altre differenze nel comportamento del cuore durante lo sforzo. Man mano che la FC aumenta nel corso dell'esercizio fisico, si riduce parallelamente il tempo a disposizione dei ventricoli per riempirsi (la durata della diastole). Il cuore allenato, essendo più "elastico", ha maggior facilità ad accogliere il sangue nelle sue cavità ventricolari e riesce di conseguenza a riempirsi bene anche quando la FC aumenta molto e la durata della diastole si riduce. Tale meccanismo contribuisce al mantenimento di una GS elevata.

Presso tutte le sedi dei centri diagnostici e polispecialistici CIDAT è possibile effettuare visite cardiologiche e anche l'Holter Cardiaco e l'Holter Pressorio.



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