"Nessuno può pensare che spendo 40 milioni di euro per lo stadio in cambio di un grazie. Ma non sono un ricattatore, sono un imprenditore e la clinica posso costruirla ovunque". Ospite di Radio Galileo, Stefano Bandecchi parla del suo progetto di costruire una clinica convenzionata con cento posti letto privati e altrettanti gratuiti più una struttura ricettiva per i parenti dei pazienti che dovessero arrivare da fuori regione. Possibilità prevista dalla Legge Stadi che gli permetterebbe di ammortizzare i costi per la costruzione del nuovo Liberati. Diverse le reazioni dal mondo della politica e del tifo su un tema così caldo e sentito.

IL PROGETTO "Ho dato mandato a dei professionisti che stanno lavorando sulla costruzione ufficiale della domanda dove chiedo se il Comune ha bisogno di uno stadio e che sono disponbile a costruirlo insieme ad attività collaterali" dice Bandecchi. L'assessore Melasecche aveva parlato della necessità di portare un progetto: "Non mi costa fatica riempire quattro pagine per dire che costruisco lo stadio in cambio della clinica. Sono un imprenditore e spendo soldi per costruirla e arredarla. Ma non mi devono portare in giro sul progetto, perchè è roba di pochi minuti. Il problema è la volontà di fare certe cose. Se la politica sa che serve presentiamo un progetto, se non serve giocheremo in quello stadio così com'è. E' nato un caso dal niente. Si è parlato di ricatti, ma io non ho bisogno di costruire stadio e la clinica la posso costruire ovunque. Il termine ricatto mi fa schifo. Mi sono messo in testa che nelle mie attività ci sarà una clinica. O me la costruisco oppure me la compro che già esiste da qualche parte e magari spendo meno. Non voglio apparire come ricattatore".

SANITA' PUBBLICA E PRIVATA "In Italia ci sono metà posti letto negli ultimi 15 anni, quindi con la sanità abbiamo toppato. Inutile fare tante chiacchiere. Al nord il Covid è arrivato e ha fatto tanti morti. Ci sono stati momenti che ho portato respiratori a Terni e per fortuna che li hanno usato. Non ho bisoggno di una crocetta su una scheda elettorale" dice Bandecchi che smentisce anche il possibile dualismo con l'ospedale Santa Maria, dopo che il sindaco Latini ha precisato che la sanità pubblica debba avetre priorità. "Non faccio lo stadio per metterci quattro negozi di scarpe e basta - dice Bandecchi - l'ospedale deve essere privilegiato? Non lo capisco. La clinica autorizzata dalla Regione sta sotto la Regione e quindi al limite è di supporto all'Ospedale. Se è fuori strategia punto, non si fa nulla. Non ho mica detto che abbandono la Ternana. Giocherò nello stesso stadio, nessuno può pensare che spendo 40 milioni in cambio di un grazie".

I TEMPI E IL LUOGO Riassumendo: il progetto per la realizzazione dello stadio che sarà presentato in Comune dovrà tenere conto del Piano Regolatore, variazioni urbanistiche, destinazione d'uso dei terreni. Mentre l'autorizzazione della Regione alla clinica potrà arrivare dopo il ragionamento sul piano di riorganizzazione della sanità umbra che sarà fatto solo al termine dell'emergenza. E priorità potrebbe essere data alla riapertura dei presidi territoriali chiusi, alla ripresa delle normali attività ospedaliere pubbliche, alla riapertura delle lunghe liste d'attesa. "I tempi non mi spaventano - risponde Bandecchi - ho detto che da quando mi danno l'ok in quattro anni costruisco stadio e clinica. Parlo di tempi tecnici ordinari. Se i permessi arrivano nel 2047 vuol dire che nel 2051 sarà pronto. Se arrivano domattina finiremo nel 2024. Dove immagino la clinica? Non nelle vicinanze dello stadio, troppo casino per i pazienti in degenza. Meglio Ternanello come area".

IL RITORNO IN CAMPO Ma Bandecchi scalpita anche per l'imminente ritorno in campo della Ternana, sabato 27 giugno finale di Coppa Italia con la Juventus Under 23: "Non sarò in campo a Cesena per la finale di Coppa Italia perchè non mi interessa (ride, ndr) ma se il risultato fosse eccellente come spero ho chiesto a Gallo di proibire i festeggiamenti. Non voglio i calciatori fuori concentrazione se si vince la bambolina (la Coppa Italia, ndr) perchè il nostro obiettivo è rimanere concentrati sui playoff. Chi temo di più? Tutti e nessuno. Non facciamo lo stesso errore fartto dopo il derby vinto a Perugia quando poi siamo retrocessi. Si festeggia solo dopo il massimo risultato possibile".

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