E’ un vero piacere ritrovare saldo e in sella, il presidente dell’Orvietana, Roberto Biagioli. L’ultima volta che c’aveva ospitati sembrava essere ai titoli di coda. Pandemia, solitudine, le incertezze di altri colleghi Presidenti e quelle degli organi federali parevano sul punto di sferrare il colpo letale anche a una persona determinata quanto lui. Adesso che il mondo sembra tornare alla normalità ecco rispuntare il Presidente battagliero e con le pile cariche. Vediamo di farci spiegare cosa sia successo:

“Tutto e niente – esordisce. Intanto, anche quando si accennava alla vendita della Società, avevo sempre fatto presente che il mio non sarebbe stato, eventualmente, un abbandono, offrendo la mia totale disponibilità a collaborare con qualsiasi candidato, magari in un ruolo diverso da quello attuale. Ho atteso, paziente, l’evolversi degli eventi, preso parte a più di un abboccamento, purtroppo senza l’esito sperato, per poi trovare il coraggio di ripartire dopo l’accordo di massima raggiunto con Roberto Lorenzotti, presidente dell’Orvieto FC.

Che riguarda la gestione comune dei settori giovanili delle due Società per i prossimi anni. Un patto, a mio giudizio, importantissimo, del quale, con un po’ di calma, inizieremo a trarne i primi benefici già tra un paio di anni. E’ stata questa la molla per innescare il meccanismo e ripartire con fiducia. Chiaramente, sempre con i piedi, ben piantati a terra, perché tutto ciò che è avventato, in questo momento non paga.

Tornando all’Orvietana, l’entusiasmo ritrovato può, da solo, dare il colore giusto alla nuova stagione?
"No. Da solo, non paga. Fortunatamente, per la stagione che inizia, qualche personaggio nuovo, tengo a specificare “non orvietano” c’ha accordato la sua fiducia. Saranno assieme ai soliti amici che fortunatamente per disponibilità e stima reciproca, continuano a sopportarmi. Avrai notato, come nel gruppo non abbia, volutamente, inserito il Comune di Orvieto, che inviterei, almeno per una volta, a dare riscontro alle ripetute sollecitazioni fatte, tanto verbali, quanto scritte”.

Quelli definiti ‘amici’, meriterebbero, almeno, una menzione:
"Certamente. La maggior parte è nella filiera delle attività facenti parte del mio lavoro. Il contributo di Franco Ceprini, Marco Marini, Davide Mira, New Millenium, CISE, OMAR, Basili Scavi, oltre a quello della IPC dove c’è il nostro Vice Presidente, Luciano Petrangeli, oltre che sicuro è anche di sostanza, garantendo un forte sostegno ai tanti impegni".

Andiamo a scoprire qualche carta in più sullo storico accordo con l’Orvieto FC, che sarà ricordato come quello tra i 2 Roberto, Biagioli e Lorenzotti:
"Se ne parlava da tanto, mancava il coraggio per il primo passo. Io e Lorenzotti abbiamo, così, deciso di rompere il ghiaccio e imbarcarci nella nuova avventura. Penso che per me, quanto per l’Ing., trovare la piena sintonia sia stato più semplice per quanto ci accomuna, come avviene da anni, nelle collaborazioni professionali. Con lui non si gira attorno agli argomenti.

Si affrontano e se ne discute, fino a trovarne le soluzioni. E’ stato così anche per il calcio: accordo trovato e una stretta di mano. Adesso, sulla traccia di quanto concordato fra noi, la palla passa agli incaricati della parte esecutiva, per curare i dettagli e produrre, in primis, il regolamento, confidando non si perda tempo prezioso, avvitandosi su temi ormai appartenenti al passato. Non ho usato, a caso, la parola ‘esecutiva’, ritenendo ci si debba attenere, con una certa diplomazia, a quanto fissato tra Lorenzotti e il sottoscritto”.

Qualcosa dell’attuale è destinato a sparire?
"Non penso. L’Orvietana, con la sua storia ultracentenaria, metterà, diciamo, a disposizione di tutti i giovani cui piace far calcio, i tanti campionati cui ha diritto partecipare che rappresentano il meglio del calcio regionale e nei quali, chiunque, potrà giocarsi le sue chances. Per i ragazzi rimasti fuori, siamo pronti a iscrivere formazioni a campionati minori, onde dar modo ai medesimi di completare, comunque, il percorso formativo. Non sarà lasciato indietro nessuno.

Il nostro fare avrà sempre un’impronta migliorativa, perché sia noi, come l’Orvieto FC abbiamo molto a cuore la funzione sociale del calcio e dello sport in generale. E’ ciò in cui io e Lorenzotti crediamo e sarà nostra cura verificare, puntualmente, il rispetto dei contenuti del progetto. Mi auguro non sorgano intoppi. L’Orvieto FC ha messo in vetrina, in questi anni, una macchina organizzativa più che buona e sarà parte integrante dell’accordo. Il calcio di oggi, quello dilettantistico in particolare, va, sempre più, alla ricerca di ossigeno, che è vitale, attraverso iniziative o eventi legati direttamente e non al pallone. Anche in ciò proveremo a essere migliorativi”.

Veniamo all’Orvietana prima squadra, partendo dal ritorno di Alvaro Arcipreti, nuovo Direttore Generale.
"Ormai è cosa nota, al Presidente, cioè a me, non è gradito disputare un Campionato di sofferenza. Ne ho vissuti già troppi. Quando entrai in Società, Alvaro, che ricopriva il ruolo di Direttore Sportivo, fu il mio primo mentore, iniziandomi a come muoversi in un mondo, di quei tempi, nuovo, almeno per il sottoscritto. Arrivammo ai play off di serie D, dopo una stagione memorabile e ad un passo dalla C del tempo. Fu un’estate di attesa sfibrante, lui e Borrello preferirono abbandonare la nave, rincorrendo aspirazioni che io ritenni legittime. Il legame d’amicizia è rimasto intatto e, dovendo decidere per una persona competente e, dal mio punto di vista, fidata, l’ho cercato.

Ha detto sì entusiasticamente, la qualcosa m’ha fatto piacere. Com’è noto il mio genere di attività non consente una partecipazione frequente alla vita della squadra, tantomeno alle trattative di calcio mercato. Con Arcipreti penso di aver trovato la persona cui affidarsi. Conosce le persone e l’ambiente, è molto attaccato a Orvieto dove ha mantenuto diverse amicizia, ha subito richiesto la presenza di Giuliano Cioci, che è un figlio dell’Orvietana e figlioccio dello stesso Arcipreti, non credo possa aver problemi con Gianfranco Ciccone, napoletano ma più orvietano di parecchi dei nostri, meritevole, pure lui, della conferma, come non dovrebbe averne con gli altri dello staff tecnico, confermati anch’essi".

Con le strutture sportive come siamo messi?
"Il Muzi rappresenta la nota dolente. Basti pensare che una mia PEC, scritta a Gennaio, credo non sia stata neppure aperta, come del resto altre, inviate per cose più serie rispetto al calcio. Nessuno mi ha chiamato e ciò, almeno dal mio punto di vista, dimostra l’interesse del nostro Comune riguardo le questioni sportive. Ritengo, sottolineandolo e ponendolo tra parentesi graffe, tale atteggiamento offensivo per l’Orvietana come per chi, come il sottoscritto, mette denaro per garantire l’assolvimento a una funzione sociale che spetterebbe ad altri. Siamo arrivati a ieri, giorno in cui ho ritirato la nuova convenzione, nella quale è previsto un canone d’affitto che ritengo congruo. Resto dispiaciuto, ripeto, per il disinteresse concreto, non più mascherabile con interventi minimali, fatti soltanto per salvare la faccia.

C’è una tale disorganizzazione, in un momento in cui tutto è finanziabile anche a fondo perduto, tassi agevolati ecc., che trova il nostro Comune impreparato a elaborare uno straccio di progetto, senza il quale resti fuori da ogni forma di finanziamento. A parole ne dichiarano l’esistenza ma nulla è dato vedere. Avevo avvisato chi di competenza che lo avrei detto pubblicamente ed eccomi qua. Riguardo alla convenzione per gli impianti, operando nel rispetto delle regole, per elaborarne una, ben fatta e definitiva, servirebbe un tempo superiore a quello che va da oggi alla scadenza di mandato dell’attuale Amministrazione. Sempre ieri, mi hanno confermato del prossimo arrivo del materiale per la concimazione del terreno di gioco, le cui condizioni sono peggiorate, nonostante il lungo periodo di riposo.

Come tutti ben sanno, i mesi più adatti per tale lavoro sono quelli primaverili, quando, come accaduto quest’anno, non c’era attività agonistica, la concimazione, prevista per settembre, come si prevede, resta una soluzione di ripiego che, mi auguro, non ci costringerà, come accaduto in passato, a peregrinare nella ricerca di campi sostitutivi per le prime di campionato che inizierà l’ultima domenica d’agosto. Lo avessero detto, al concime avrebbe provveduto l’Orvietana, perché, una ricarica tardiva può rovinare la recente semina totale, pagata con i soldi del Comune, con i miei e di tutti i contribuenti.

Termino, pregandoti di scriverlo, che a giudizio di Roberto Biagioli tutto dipenda dal quarto piano del Palazzo Comunale dove regna totale confusione. Conto, soltanto, nell’esperienza dell’Ing. Mario Mazzi, tornato col ruolo di Assessore, perché conosce la materia e so che sta già provando a mettere, almeno, le prime toppe. Lo lascino, almeno, lavorare in pace, mettendo da parte logiche politiche e quantaltro, tenendo bene a mente che le competenze non sono merce reperibile al mercato.

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